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Esordio per Ghislandi ieri: scopriamo chi è il cursore di Osio Sotto

ghirlandi

Classe 2001, è giocatore molto duttile e sempre di buon rendimento

Ieri sera mister Gasperini ha regalato qualche minuto in prima squadra al classe 2001 Davide Ghislandi, terzo esordio della stagione nerazzurra proveniente dal settore giovanile dopo quello dell’amico e coetaneo Gyabuaa in occasione della sfida contro la Fiorentina e soprattutto Ruggeri, già da settembre con i big a tempo pieno. L’esterno della Primavera di Brambilla, ormai impostato nelle vesti di terzino destro da ormai un anno e mezzo, ha mostrato discreta scioltezza nei pochi minuti giocati, anche se ovviamente il suo compito è stato facilitato dal contesto di una partita ormai ampiamente sepolta da tempo nei suoi contenuti primari.

UN GRUPPO MOLTO FORTE  Bergamasco doc e all’Atalanta sin dai tempi dell’attività di base dopo due stagioni con la Voluntas Osio, è cresciuto in uno dei gruppi più competitivi degli ultimi anni per quello che concerne il vivaio nerazzurro, che oltre al sopracitato italo-ghanese può vantare anche bomber Piccoli nell’elenco dei ragazzi sbocciati da lì che hanno già assaggiato il palcoscenico della Serie A. L’attaccante di Sorisole è in realtà andato ben oltre la semplice degustazione del clima, incidendo anche con due gol in stadi del calibro di Meazza e Olimpico. Non è finita qui, perchè sono molti altri i calciatori interessanti, dal fantasista Cortinovis al centralone Caleb Okoli, che ultimamente sta trovando spazio in una big del campionato di B come la Spal degli ex Berisha e Paloschi. Altri stanno completano il proprio percorso formativo in Serie C, peraltro anche con buon profitto, o nelle vesti di fuoriquota nella stessa Under 19 orobica come nel caso del portiere Gelmi, che tre anni fa fu secondo a Euro U17 assieme altri 3 dei compagni già menzionati e il terzino Brogni, oggi al Feralpi Salò assieme all’altro cursore Bergonzi.

IL PERCORSO  Debutti come questo rendono pienamente fieri i responsabili dei settori giovanili e tutte le maestranze impegnate nella crescita dei piccoli calciatori durante il proprio percorso, perchè testimoniano la chiusura di un cerchio per un ragazzo di neanche 20 anni che aveva iniziato da piccolissimo a frequentare Zingonia. A maggior ragione tutto questo è ancora più lampante se non si parla di un talento di livello naturale assoluto, quanto di un profilo che ha saputo con attenzione e applicazione lavorare sodo in vista dell’obiettivo di rendere il sogno di fare il calciatore una realtà. Proprio questa è, a detta di chi lo conosce da vicino, una delle sue più grandi prerogative: lavorare sui difetti, confrontarsi con allenatori e staff per capire al meglio come migliorare giorno dopo giorno. Ragazzo solare e molto tranquillo, ha ricoperto anche la posizione di mezzala in qualche frangente, a testimonianza della grande capacità adattativa in più posizioni.

Quella di ieri sera è stata, ad ogni modo, sì la più grande ma non l’unica soddisfazione ottenuta dallo stesso Ghislandi con addosso i colori della Dea, tra presenze in nazionale e tornei di altissimo livello vinti e disputati. Campione d’Italia in Under 15 dopo aver battuto la Roma in finale in uno scenario da grande calcio come quello del bellissimo Manuzzi di Cesena. Due anni dopo ci fu invece la rivincita giallorossa nella vicinissima Ravenna, distante neanche 40 chilometri dalla stessa Città dei tre Papi, con un gran gol di testa di Bucri nel finale a frustrare i sogni di trionfo di capitan Finardi e compagni. L’anno prima fu invece il Milan di Maldini junior, futuro vincitore dello Scudetto, a sbarrare la strada verso il tricolore ai baby nerazzurri.

PRONTO PER IL PROFESSIONISMO  Il grande livello della Primavera futura Campione d’Italia gli impone spazi ridotti nel primo sbocco potenziale di Under 19, ma si rifà alla grande nel 2019/20, ritrovando maglia da titolare e un po’ a sorpresa quel ruolo di terzino destro che lo aveva contraddistinto nei suoi primi passi con la maglia della Dea. Il fatto di non riuscire a giocare un’annata intera dal primo minuto per via dello stop causato dal Covid ha probabilmente inciso nella scelta di tenerlo in squadra ancora per un anno pur essendo un classe 2001, nell’ottica di lavorare ancora su alcune mancanze tattiche da colmare in vista del passaggio a un contesto professionistico. Ora, però, parliamo ormai di un calciatore maturo e pronto per affrontare senza problemi almeno una Serie C di livello importante, se non di più. Decisivo sarà, in tal senso, lo sviluppo dei prossimi mesi di tutta la squadra: se si staccherà il biglietto per le Final Four lo status di tutti risulterà più elevato agli occhi degli addetti ai lavori, portando in dote opportunità più ghiotte per tutti quanti, come ben abbiamo visto dopo gli ultimi anni pieni di trofei. Davide, ad ogni modo, spera di aver solo cominciato il suo incedere nel calcio professionistico. In bocca al lupo!

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3 anni fa

Che fine ha fatto l’ultimo acquisto?

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3 anni fa

Filippo Offredi puro sangue a osio

Atalantinho
Atalantinho
3 anni fa

non riesco a capire perché l’Atalanta non punti sulla Under 23… oltre a formare meglio i propri giovani avrebbe un incasso sempre assicurato; quando riapriranno gli stadi, se dovesse giocare in alternanza alla prima squadra, si troverebbe sempre e comunque migliaia di tifosi a sostenerla e anche per le casse dell’Atalanta non sarebbe male 😀

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