I grandi progressi del calciatore hanno intrigato anche gli addetti di mercato….
Oggi il Cuti Romero è calciatore incredibile stimato e considerato nel panorama internazionale. Uomo mercato e dato come possibile rinforzo del Tottenham della nuova gestione Paratici, ha letteralmente stregato molti addetti ai lavori a seguito della grande stagione giocata, Champions annessa, tra le fila dell’Atalanta. Uno scenario che, a settembre, quando arrivò a Zingonia il primo giorno, non in molti avrebbero immaginato.
L’argentino era un giocatore sì di discrete prospettive, ma indicato come calciatore spesso eccessivamente aggressivo e solito a errori da matita blu. Non mancavano poi le perplessità relative al prezzo del riscatto, vicino ai 20 milioni. Troppi, a giudizio di molti tifosi. L’incontro con mister Gasperini, però, ha completamente cambiato il suo status, peraltro nel giro di pochissimo tempo. Già in autunno, con l’arrivo della nota musichetta di Tony Britten, si aveva la sensazione di un calciatore completamente maturato e pronto a prendere in mano un reparto già di per sé competitivo.
Il tempo ha ulteriormente rafforzato l’affinità con il meccanismo nerazzurro, che lo ha portato a sfiorare la Coppa Italia a Reggio Emilia e, soprattutto, a guadagnarsi il premio di miglior difensore del campionato secondo la Lega Serie A. L’appetito, si dice, vien mangiando: il Cuti ha poi vinto da protagonista la Copa America in Brasile con l’Argentina, scendendo in campo in finale quando un fastidio al ginocchio sembrava rendere impossibile la partecipazione alla sfida del Maracaná.
Ora il ragazzo, che presto diverrà anche padre, ha un futuro radioso davanti a sé. La speranza dei tifosi atalantini è quello di poterselo godere almeno ancora per un po’, magari riuscendo a osservarlo allo stadio più spesso di quanto (non) è stato possibile fare nei mesi scorsi per via delle restrizioni anti-Covid. Non facile, perché sul tavolo c’è una proposta da 3 milioni annui da parte del Tottenham e un accordo che sembrerebbe essere stato trovato con il calciatore. Comunque andrà, c’è da esserne certi, la piazza di Bergamo non potrà che restare legata a un ragazzo che ha spiccato il volo proprio grazie al lavoro compiuto a Bergamo…
Quest’anno non è da vendere assolutamente
60 milioni x un difensore son duri da rifiutare
Pota sceta, i ga zamo pensat so’
Teniamolo stretto anche se è la società a decidere pensiga so be