Joakim Maehle con la maglia della Danimarca è arrivato al settebello: un bomber aggiunto. Ma perché nell’Atalanta continua a giocare sottotono?
Dai rigori procurati alla Fiorentina, col mani sul tracciante di Dusan Vlahovic e l’autostrada aperta a Jack Bonaventura, poi atterrato da Berat Djimsiti, alla gloria nella Danish Dynamite ormai sparata a razzo verso Qatar 2022. Diciamoci la verità una volta per tutte, a costo di essere impietosi: lo Joakim Maehle ammirato nella sua Danimarca, tanto da aver calato da match winner contro l’Austria il settebello alla voce marcature in ventuno apparizioni, quasi sempre full time, è un lontanissimo parente, o se vogliamo la copia iper-vitaminizzata, dell’esterno inconcludente e molle in copertura visto in questo scorcio di stagione nell’Atalanta. Un mistero di quelli inspiegabili e insondabili.
MAEHLE, MOLLE O DINAMITE? Da Gian Piero Gasperini a Kasper Hjulmand l’unica vera differenza, ma per un pendolino a due fasi non dovrebbe essere così, è che la Nazionale guidata dal secondo lo arretra più spesso a terzino a quattro. Regolarmente a sinistra, dove il biondone dalla mascella quadrata e volitiva, piovuto dai cieli del Racing Genk un gennaio fa, combina sfracelli, tra cross, tagli degni di un attaccante puro. Roba che “non si ferma più”, come recita il post sul canale Instagram della società nerazzurra. Ma nella squadra di club il buon Maehle finora è come se fosse stato assente, fermo al palo, presentando in campo la controfigura di se stesso.
MAEHLE: DALLA DANIMARCA ALL’ATALANTA. Un martedì sera da leone, l’ennesima notte magica con la maglia patria, in attesa che il Gasp riesca a spremerne il meglio come il collega. Su sette nel sacco, mentre nella Dea è ancora a zero, ben sei da nerazzurro. Dopo l’exploit a Euro2020 scegliendo Galles e Russia come vittime designate e i gol sempre nel girone di qualificazione alla Scozia e in Moldaca, a Copenaghen ieri Maehle, da laterale mancino a piede invertito, perché il sinistro a quanto pare lo pigia solo sulla frizione della macchina, all’8′ della ripresa s’è accentrato per sfruttare al meglio lungo il primo palo il suggerimento di Delaney. Aggiungiamoci le corse a perdifiato e i palloni puntualmente sfornati, per gli imprecisi Wass, il suo contraltare valenciano a destra, il bolognese Skov Olsen e il doriano Damsgaard. Giochi da quinto a quinto, roba che col Profeta di Grugliasco a maggior ragione dovrebbero venire facili. Batti un colpo anche a Bergamo, se ci sei, Gioacchino. O magari subito, domenica, a Empoli.
Diego D’alò ok
Altro che “molle”, Maehle e’ un gioiellino che abbiamo, rendiamocene conto e teniamocelo stretto!
Dategli tempo….
Infatti l’ho preso al fanta fate qualcosa…
Non è vero molle. A me è sempre piaciuto tanto.🖤💙
“nonnismo “ mi fa venire i brividi…lui si deve esprimere come sa, abbiamo sempre osannato le doti di Gasperini di come sa aiutare i calciatori a dare il meglio e cogliere le loro doti, non credo che con Maehle non lo faccia…ora è tempo di vedere il meglio di tutti visto le notevoli mancanze…fiducia a Maehle e a Gasperini 🖤💙
Molto forte sia a destra che a sinistra forse a volte un po troppo esuberante nelle giocate
Maurizio Laragone il mollo
In nazionale gioca sulla sinistra e con il piede invertito si sa che si segna di più, detto questo non mi sembra molle in nerazzurro semplicemente dato che non segna come in nazionale risalta di meno.
Gasperini non è capace di impiegarlo nel modo giusto.
A me non entusiasma ma sarei felice di cambiare idea
Incredibile, ma per me nell’atalanta paga un poco di “nonnismo”. E’ nuovo e lo fanno un poco dannare… Nell’atalanta qualche volta ha giocato sinistra, ma se poi ha davanti Zapata molto aperto , non ha spazio (Gosens questa situazione ormai sa come gestirla). Se Maehle gioca a destra non riesce a fare le stesse cose. E’ andato vicino al gol più volte e se gli si dà fiducia può diventare un nuovo Gosens o un nuovo Hateboer (anche più preciso). Sicuramente il fatto che nel frattempo Zappacosta quadri meglio, ritarderà la sua sospirata esplosione sotto le mura….
Visto che il giocatore è sempre quello l’unica cosa
che cambia è l’allenatore…a capela
A me non è sembrato molle ultimamente
Basterebbe fosse impiegato come nella nazionale
Impiegato poco e in modo differente rispetto alla nazionale