Nel precedente diretto in serie A la squadra di Italiano aveva vinto puntando tutto su difesa, contropiede e… Vlahovic in una gara decisa dal dischetto. Un quarto impegnativo
Sarebbe stato meglio un quarto di finale casalingo di Coppa Italia col Napoli, abituato a giocare in modo aperto, oppure è preferibile la minor caratura tecnica della Fiorentina, ovvero difesa a oltranza e contropiede per vincere il precedente diretto di campionato (2-1) dal dischetto l’11 settembre scorso? L’Eco di Bergamo non dissipa il dubbio nel focus odierno sul trofeo della coccarda, paventando i rischi nell’affrontare il prossimo 9 febbraio (indicativamente) la scaltra squadra di Vincenzo Italiano.
FIORENTINA, LA LEZIONE DEL CAMPIONATO. Rigori a parte (doppietta del fenomeno serbo per mani di Maehle sul suo stesso tiro smanacciato da Sportiello, fallo di Djimsiti su Bonaventura involatosi su errore del danese, Gosens affossato da Callejon), quella partita resta a testimoniare la fatica atavica dell’Atalanta nell’affrontare squadre chiuse e pronte a ripartire secche. Un avversario che capiterà due volte lungo il tour de force del mese prossimo: il 20 febbraio si va Firenze per la A, dopo aver ricevuto Juventus e Olympiacos e prima del ritorno di Europa League al Pireo.
FIORENTINA IN COPPA: I PRECEDENTI. Tra gli scontri diretti di coppa, anche la finale persa nel 1995/96 (1-0 a Firenze, 2-0 a Bergamo), le semifinali ’18/’19 (3-3 là, 2-1 qui) propedeutiche alla finale con la Lazio (persa 2-0 all’Olimpico) quando Luis Muriel giocava ancora sul fronte nemico e l’ottavo perso in Toscana (2-1) il 15 gennaio 2020. Nell’ottavo del 2014/15, invece, altro precedente coi viola e ko per 3-1 a Firenze con Stefano Colantuono in panchina. Nel secolo scorso, altri tre scontri diretti e altrettante eliminazioni. Ripartenze pericolose, stavolta? L’assenza di frenesia mostrata dai Gasp-boys contro il Venezia, 22 falli subìti a 11 e pochi rischi corsi senza strafare in avanti, può essere d’insegnamento.