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Difficoltà evidenti sulle corsie, anche così il Genoa ha fermato la Dea

Le difficoltà sulle corsie sono, peraltro, una costante di questo 2022

L’Atalanta di ieri porta in eredità un campanello d’allarme non simpatico in vista del rush finale del campionato, che pure ora potrà dare un po’ più di respiro a livello di calendario. Eppure, è inutile negarlo, la notizia può essere positiva fino a un certo punto. E’ infatti sotto gli occhi di tutti il quantitativo importante di punti persi contro le cosiddette medio-piccole e, soprattutto, le grandi difficoltà incontrate tra le mura amiche dalla squadra di Gasperini. Ieri, ad esempio, si è vista una squadra che, pur palesando una sorta di predominio territoriale, non ha mai veramente trovato la sterzata giusta per fare sua quella che è stata una sorta di lunga gara di tiro alla fune, conclusa senza un vero vincitore dopo il triplice fischio.

CORSIE POCO EFFICACI La difficoltà che forse ieri è saltata maggiormente all’occhio riguarda le corsie laterali, soprattutto considerando quelli che erano gli esterni bassi ieri schierati dal Genoa: Frendrup e Vazquez. Il primo era all’esordio assoluto nel campionato di Serie A vista l’emergenza occorsa dalle parti di Pegli in questi giorni, mentre il messicano è un ex centrale ormai diventato pienamente il titolare della corsia mancina rossoblù. Le caratteristiche restano non di spinta, motivo che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto suggerire un’importante insistenza sulle corsie laterali, magari cercando di sfruttare la freschezza di un Maehle molto riposato, che a parte una manciata di minuti con la Samp non “faticava” lungo la corsia ormai dalla sfida di Atene con l’Olympiacos, distante ormai 17 giorni.

Così, però, non è stato. Sia Zappacosta che il danese, non a caso cambiato a fine primo tempo in nome di un assetto diverso, hanno affondato il colpo meno del dovuto, trovando raramente il fondo e occupando poco spesso l’area nel momento in cui ci si proiettava nella trequarti avversaria. Una costante che, purtroppo, sta tenendo banco da buona parte del 2022, dopo che gli ottimi mesi di novembre e dicembre sembravano quasi aver consentito di ovviare in qualche modo all’assenza prolungata di Gosens. Mancanza diventata definitiva grazie al mercato, con giocatore e società che hanno ritenuto, legittimamente, fosse il momento giusto per separarsi e voltare pagina. Meno ammissibile, forse, è stata però la scelta di non cercare un sostituto, considerando anche le caratteristiche dei calciatori facenti parte la batteria degli esterni, che per vari motivi non possono portare gli stessi numeri del tedesco in termini di gol e assist. Il lavoro dell’allenatore, in questo senso, è sempre stato una garanzia: vedremo se riuscirà a trovare novità e contromisure anche questa volta…

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