Tanti i Millennials non solo in campo, ma che hanno fatto la differenza nel match casalingo contro il Sassuolo
Cinque prodotti del vivaio in campo nell’ultimo quarto d’ora (Sportiello, Scalvini, Okoli, Ruggeri e Zortea), ma soprattutto sette giovanissimi che concorrono alla vittoria. Scalvini, Okoli, Ruggeri, Zortea, Ederson, Hojlund e Soppy. Dalla classe 1999 alla classe 2003, l’età media di più di metà squadra nerazzurra recita 20, 7 anni.
Un nuovo ciclo quindi e un cerchio che si chiude ricordando i vari Caldara, Conti, Kessie, Gagliardini, Petagna giocare nell’ottobre 2016. A 43” dalla fine dei primi 45′ e a 26” dall’inizio della ripresa, Soppy diventa Super Soppy. A cavallo del break si trasforma in un corridore della fascia che saggiamente sa aspettare il momento giusto, senza la frenesia di tirare, per servire il compagno visto con la coda dell’occhio.
Anche ieri l’Atalanta ha saputo trasformare una perdita (lo squalificato Hateboer) in un’opportunità. Dando fiducia ai suoi giovani, che l’hanno ripagata sotto gli occhi soddisfatti di patron Percassi in tribuna. In difesa la coppia d’assi Scalvini-Okoli fa il paio al Muriel-Lookman dell’area opposta. Una roccia il primo, una muraglia il secondo, ci mettono la gamba senza paura al momento giusto, anticipando sempree D’Andrea e Kyriakopoulos. Poi entra Zortea che fa un tunnel a 30’’ dalla fine, poi Ruggeri e Hojlund che vanno a tanto così dal firmare il tris. Un mix di veterani (veri maestri sui campi d’allenamento di Zingonia per i giovani che chiedono consigli in continuazione) e forze fresche vale il primato in Serie A.