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La meteora Smit dice 43. Da doppio ex di sabato

Promozione in A in una sola annata da prestito del Bologna: il serbo Smit ora fa il vice del croato Tomas

A riprova che il calcio è un linguaggio universale che affratella i popoli, il serbo Vlado Smit, il festeggiato di oggi coi suoi 43 anni tra l’altro da doppio ex della sfida dell’Atalanta al Bologna alla vigilia di Pasqua, una volta passata la riga di gesso dell’area tecnica fa il vice allenatore del croato Stjepan Tomas. L’ha fatto al Triglav, in Slovenia, ultima stazione di una lunga carriera, quindi in Turchia al Çaykur Rizespor e al Göztepe, e dall’estate scorsa fino al 25 ottobre allo Sheriff Tiraspol nella Transnistria moldava in cui a gennaio è tornato l’altro ex nerazzurro Roberto Bordin. Ma a Bergamo l’esterno sinistro senza squilli di tromba è noto per aver trascorso l’annata da promozione in A, da prestito proprio dei rossoblù avversari della ventinovesima giornata, agli ordini di Andrea Mandorlini. In Italia, l’altra parentesi di Pescara e la coda con Treviso, Gallipoli, Spal e Cagliari (senza giocare) nel 2012. Come scordarsi della stagione 2003-2004 da alternativa a Gianpaolo Bellini, 24 presenze, in quel campionato interminabile da 46 giornate, di cui 21 da titolare?

SMIT, LA METEORA DI MANDORLINI. Guardando ai numeri di una parabola sul campo chiusa trentottenne, Vlado non era poi malaccio: 293 partite da pro con 27 reti e 9 assist. In una squadra col Gaucho Carmine Gautieri e Igor Budan a segnare, col professore Antonino Bernardini e Michele Marcolini a costruire insieme a Riccardo Montolivo, Smit era un backup da trasformare in intoccabile per mera necessità di turnover. Una B a 24 squadre richiedeva giocoforza rose molto ampie. si doveva pur affrontare con le rose larghe. Al gong, quinto posto a quota 77 dietro Palermo, Cagliari e Messina, davanti all’altra promossa Fiorentina, e missione compiuta con ritorno alla base dov’era arrivato nel 2002. Nato a Sremska Mitrovica (Serbia) il 6 aprile 1980 e cresciuto a Belgrado nel Milicionar per poi passare allo Železnik, dal 2007 lasciò Bologna e nel 2012 l’Italia (altre 160 presenze con 14 gol)proseguendo in Slovenia col Triglav per smettere nel 2018 e iniziare ad allenarci. Una maglia sudata è per sempre. Tanti auguri.

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