L’olandese da 13, giunto a Bergamo ultratrentenne sotto Sonetti, segnò all’Inter in A e alla Samp in Coppa Italia
Il festeggiato del 18 agosto, che ne fa 69, in 13 partite ne mise 2 nella porta degli altri. I numeri che riassumono la meteora atalantina chiamata Jan Peters, precursore di Teun Koopmeiners in quanto il primo marcato AZ Alkmaar. Del primo olandese in nerazzurro sono rimaste appunto quel paio di tracce nell’unica e lontana stagione 1985-1986, in cui giocò proporzionalmente di più in Coppa Italia che in campionato, rispettivamente 5 e 8 presenze agli ordini del vulcanico piombinese Nedo Sonetti: il 4 nel girone della coccarda per il provvisorio 2-1 sul campo della Sampdoria e il 15 con la bomba nel sette per il definitivo 2-1 all’Inter sotto la Curva Nord grazie anche all’assist da sinistra di Roberto Donadoni.
PETERS, UNA STAGIONE, DUE ACUTI. Il top dell’esperienza bergamasca di Peters, nome per esteso Johannes Wilhelmus, nativo di Groesbeek (oggi nella municipalità di Berg en Dal) nella Gheldria. Cresciuto nel locale Germania, dal ’71 al ’77 nel NEC Nimega, quindi dal ’77 al 1982 all’AZ Alkmaar, squadra con cui vinse l’Eredevisie (1981) e 3 coppe nazionali (’78, ’81 e ’82). Poi il triennio al Genoa, col lascito dell’aria di derby annusata nel trofeo tricolore, e i nerazzurri, oltre a 31 presenze e 4 gol nella nazionale oranje con bronzo agli Europei jugoslavi nel 1976 e attrezzo nel sacco pure dell’Italia nel Mundialito uruguagio 1980/81.
PETERS, L’OLANDESE DI SONETTI. Sarebbe poi rincasato nel NEC, prima di chiudere con due placide stagioni nel De Treffers, a casa sua, ritirandosi trentaseienne nel 1990. Peters aveva l’8 sulla maglia, ma in quell’unica annata all’ombra della Maresena lo vestì più che altro il duttile Cesare Prandelli. Certo, non doveva proprio essere male un centrocampo con lui, il mediano-terzino Eugenio Perico, Glenn Strömberg e Roberto Donadoni largo sulla fascia, al servizio del regista avanzato Marino Magrin, proprio lui, quello della bomba e dell’inno ufficiale, e dell’unica punta che spesso era Aldo “Gol” Cantarutti. Ma Peters passava la trentina, e all’epoca imbroccare due stranieri (il massimo concesso) buoni e possibilmente integri, in provincia, era pura utopia. Tanti auguri.
Visto giocare ottimo giocatore
C’ero…..buon centrocampista. Quanti shampini dal SorNedo
Bel giocatore , ma alquanto fragile. Ricordo una sua rete all’Inter ( 2 – 1 per noi ).