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Toppa in difesa: vi sconfinfera l’idea Caldara?

Come nel gennaio 2020 pre pandemia: Mattia Caldara di nuovo dal Milan all'Atalanta, caviglia destra permettendo?

Caldara

Mattia Caldara s’è appena operato alla caviglia e prima di gennaio probabilmente non potrà rivedere il campo. Il Milan, per lui, ha sacrificato dalla lista UEFA il ventunenne argentino Marco Pellegrino, che però ci rientra da Under. Una rogna assurda, quella del centrale di Scanzorosciate, già alle prese con troppi malanni che ne hanno frenato la carriera ad alti livelli. Eppure all’Atalanta la tentazione di riprenderselo al mercato invernale, come nel gennaio del 2020, visto il buco nel ruolo di perno, ovvero di quello che sta in mezzo al terzetto e lo dirige, non dev’essere tanto flebile. Il 30 giugno dell’anno prossimo si svincolerà. Potrebbe farlo anche prima, all’occorrenza, rendendosi libero e arruolabile in qualunque momento.

Caldara: minestra riscaldata o toppa per il buco?

Anche all’epoca il ragazzo cresciuto nel vivaio di Zingonia era reduce da guai non da poco, essendosi fatto il crociato anteriore sinistro. Nell’ottobre dello stesso anno sarebbe apparsa all’orizzonte pure la lesione al tendine rotuleo dello stesso ginocchio. In rossonero Caldara è tornato dal prestito allo Spezia, a ruota di quello al Venezia, teoricamente per fare il quinto centrale dietro Tiaw, Kalulu, Tomori e Simon Kjaer, lo stesso (poi scudettato) che ai tempi fece il percorso inverso dopo non aver legato coi metodi e le richieste tattiche dell’allenatore Gian Piero Gasperini.

Caldara ministro della difesa?

Il prossimo 5 maggio, anche se manca tanto, Mattia dirà trenta all’anagrafe. L’età e l’esperienza giusta, tanto che comunque il Gasp ne aveva fatto uno dei leader della squadra, capace di calare il settebello nella classifica marcatori nella prima annata piena all’esordio bergamasco del mister, 2016-2017, reduce com’era dai prestiti di Trapani e Cesena. E in quell’inverno alle soglie della tempesta Covid-19 il ragazzo bergamasco fece il suo. Due match in Champions, i due ottavi di finale col Valencia (19 febbraio 2020 a San Siro, 10 marzo al “Mestalla” a porte chiuse, 4-1 e 4-3) e l’avvio di ulteriori 27 presenze atalantine in aggiunta alle 66 precedenti (10 reti), giocandosi da titolare anche il mitico quarto secco di Lisbona (“Da Luz”) il 12 agosto contro il Paris Saint-Germain. Caldara ministro della difesa come toppa alla partenza di Merih Demiral: vi sconfinfera?

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Poni6
Poni6
7 mesi fa

Ma basta di rotti ne abbiamo già troppi anche rotti comprato a 30 milioni di euro come siamo bravi , ma come siamo bravi dite a Pagliuca che il vogliamo vincere non si raggiunge con le parole , ma acquistando campioni sani e non campioni finti a 60 milioni e pure rotti , chissà che risate si fanno le ns rivali

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