Difficile, da un calciatore contemporaneo, pretendere che scenda sulla pelouse con gli occhi iniettati di sangue. L’Atalanta vista nel Monday Night col Torino, però, ha oltrepassato i limiti della fiacchezza, della mollezza, della presenza soltanto per onor di firma. Una questione fisica più che mentale, perché perdere senza lottare non piace ad anima viva. E la formazione era ben lontana da quella tipo, proprio per il continuo avantindré con l’infermeria. Difficile combinare caselle del puzzle tanto diverse quanto improvvisate sul filo dell’emergenza. Perché, allora, non ricorrere ai giovani, quando alla vigilia del Napoli si era ricordato con rimpianto quanti di loro fossero ai quarti di finale di Lisbona il 12 agosto 2020, tra Da Riva subentrato nel finale a un certo Duvan Zapata, Gelmi, Piccoli, Bellanova e Colley?
Gasperini e l’Atalanta in emergenza
Il livello degli innesti e delle riserve è da alzare per non dover spremere il nocciolo duro: il refrain dell’uomo in panchina quante volte è riecheggiato nei dopogara meno felici, che cominciano a essere un po’ troppi rispetto al valore tecnico della rosa? Pur evitando accuratamente di dare nomi e cognomi in pasto ai mass media, il tecnico all’ottava stagione ha parlato senza remore di giocatori da prendere a esempio e altri che dovrebbero prenderlo. Visto che chi ha giocato di più, tra quelli schierati lunedì sera nel posticipo della quattordicesima, corrisponde alle fattezze di Scalvini (che pure ha sbagliato tutto), Djimsiti, De Roon, Ruggeri, Ederson, Koopmeiners e Lookman, il cerchio dei bocciati si restringe anziché restringersi tende ad allargarsi a tutti gli altri impiegati in mancanza d’alternative.
Gasperini e i giovani
Priva di mordente se non nella reazione a raddoppio ormai consumato, la squadra nerazzurra ha palesato difetti caratteriali sconosciuti dall’estate del 2016, quando cambiò tutto e ancora non lo sapevamo, a oggi. Casomai quello che non torna è il cambio dell’attaccante nigeriano, vicecapocannoniere interno di campionato a quota 4 insieme al brasiliano ex Salernitana (a segno anche in Europa League) dietro l’infortunato di ritorno Gianluca Scamacca. Per mettere un Luis Muriel svogliato e assai poco performante, poi. La forza del Gasp è sempre stata quella di scovare e lanciare il prodotto del vivaio giusto al momento opportuno. Ma adesso l’organico è rimpinzo di ragazzotti d’importazione che sembrano uccellini implumi, da Holm a De Ketelaere passando per Bakker, ripreso ad alta voce dal mancino di Zogno che doveva chiudere su gente lasciata passare da lì.
Rischiare i canterani si può
Il materiale non manca, sono i classici diamanti da sgrezzare. Ma chi ha capacità dovrà, prima o poi, essere preferito a uomini-mercato incapaci di una resa sicura perché tutto fuorché lesti a inserirsi nei meccanismi di una squadra in teoria chiamata a giocare a memoria. In Primavera c’è un fuoriquota del calibro di Vanja Vlahovic, sottodimensionato se è vero che è il superbomber di una formazione ad ora nemmeno da playoff con la media superiore a un gol a partita. In Under 23 i già aggregati Giovanni Bonfanti, gettato nella mischia col Napoli, Leonardo Mendicino che a solo 17 anni è stato accompagnato nel salto fra i pro da Francesco Modesto e infine quel Moustapha Cisse persosi un po’ tra Pisa e Sudtirol ma già a segno in prima squadra all’esordio, all’equinozio di Primavera di due anni fa. Un tempo che pare remoto, l’allenatore dei sogni a strisce nerazzurre evitò che la nuova era finisse sul nascere affidandosi a Caldara, Gagliardini, Conti e Kessie contemporaneamente, col presidente Antonio Percassi a dargli del matto a posteriori Il 2 ottobre 2016, Petagnone in porta, Napoli battuto e ciclo iniziato. Tornare alle origini si può.
È quel che si chiedono in molti in attesa di riparare ai buchi del mercato di Agosto, magari fare domande meno generiche da parte di certa solita stampa durante le conferenze aiuterebbe.
Seconde linee che non funzionano non li fa giocare neanche io in amichevoli il risultato si vede
Hai Cortinovis e Vorlicky lasciati a marcire mentre sono osservati da mezza Europa…
Vorlicky addirittura è conosciuto persino in Giappone.
Forza ragazzi siamo a 4 punti dal quarto posto …..e abbiamo 2 titolari ex primavera! Chiaro che non è più l’Atalanta di 3 anni fa ….ma nemmeno quella che scendeva in B con cadenza regolare! Un po’ di ottimismo …è normale sbagliare qualche acquisto! Poi vinciamo sabato e tutti sul carro 🤣🤣🤣
Promesso dal presidente
Che Gennaio 2024 ci saranno nuovi innesti interessanti
Ma’ speriamo
Col toro mi aspettavo proprio questo…. Data la situazione di emergenza.
Pure la qualità dei giovani d’oggi è venuta meno purtroppo con questo non vuol dire non osare nel metterli
GAME OVER…
Forse perché le giovanili fanno fatica a vincere con i loro coetanei???
Semplicemente investe di spendere 30 milioni x un attaccante che ha segnato 6/7 goal bisognava prendere un difensore forte..dietro è anni che si prende goal quasi ogni partita..
Nell’under 23 ci sono 2 esterni Ghislandi e Palestra di gran lunga superiori ad Holm e Bakker e che nn costano nulla e poi Cortinovis in grado di saltare 3 uomini, che è dai tempi del Papu che non lo si vede piu’, poi Mallamo e tanti altri.
È brutto vedere zortea rilegato sempre e inspiegabilmente in panchina
Se porto Bonfanti e cisse e mi si fa male un centrale e non ho una punta li faccio giocare non adatto un esterno e un centrocampista… altrimenti non li porto o no …gli manca la voglia di rischiare come ha fatto il primo anno con i vari Caldara conti Gagliardi ecc …
I giovani non hanno esperienza europea, magari si può provare ma solo nel campionato italiano, poi i soldi li hanno accumulati che investano i soldi i n giocatori di maggior valore
Cissé
Secondo me: manca un trequartista tecnico (koopmeiners non lo è)…. mancano gli esterni che nel gioco di Gasperini sono fondamentali (hateboer non era all’ altezza prima, figuriamoci adesso…..ruggieri troppo timido e poco propositivo ,non punta mai l uomo e passa sempre indietro)…. Scalvini è ancora acerbo per fare il centrale di difesa…..
Già speriamo inserisca i giovani
Piuttosto che vedere in campo ancora Miranciuck e il povero Muriel che ormai ha fatto il suo meglio provare qualche giovane dell’under 23
Perché un giovane Scalvini basta e avanza. Vederlo giocare centrale sembrava di vedere Caldara.
Non riconosco più Gasperini. Come puo sopportare il comportamento di certi giocatori li ha fatti giocare 80 e più minuti Si prenda le sue responsabilità la società le sue se deve imporre certi giocatori x realizzare qualcosa con effetto contrario!!!!!