I risultati sono figli delle prestazioni e anche degli errori: non ci piove. Che l’Atalanta distratta e discontinua a metà stagione sia ottava è inutile sorprendersi, visti gli alti e bassi dei singoli, tenendo conto degli infortuni continui. A rimetterci è la squadra, anche se i conti in realtà tornano poco. Perché le statistiche sulle performance collettive non consegnano l’immagine di una realtà da inseguimento affannoso alla zone coppe.

Le statistiche di squadra dell’Atalanta ottava

I nerazzurri, difatti, osservando le singole voci sono ottavi solo nel possesso palla. Quei 29 minuti e 32 secondi di media a partita non sono da primato, ma tra chi sta loro davanti nelle classifica generale c’è chi fa anche peggio come la Roma. Tra le dirette concorrenti, nel tenere l’attrezzo il podio è composto dal Napoli campione uscente (33’03”), dal Monza, dalla Fiorentina e dall’Inter a pari merito (32’20”). Quarto il Milan. Precedono i bergamaschi il Bologna e la Lazio, l’unica squadra insieme ai brianzoli (secondi nella particolare graduatoria) a doverli rincorrere nella classifica a punti. Forse si tratta del conteggio più bugiardo, se è vero che la Juventus, seconda forza del campionato, nel giropalla è appena tredicesima.

Facciamo i conti alla Dea

Nelle parti basse dei numeri di squadra troviamo il sedicesimo posto nelle parate, 37, e qui comandano Salernitana, Monza e Lecce, a pari merito col Napoli, con cui l’organico di Gian Piero Gasperini condivide anche il quarto posto nei gol a quota 28. Per quanto possa interessare, i secondi tempi fanno premio sui primi, 19 segnati a fronte di 9; divisi per quarti di gioco, 2-2-5 prima dell’intervallo e  7-4-8 al rientro dal tunnel. Alla voce subìti, invece, 4-2-6 e 2-0-6: nel cuore della ripresa si può stare tranquilli, insomma. Su 187 occasioni, comunque, non è che 28 marcature siano esattamente da primato.

Le cifre che non tornano: assist e tiri

Sono le cifre per arrivarci, a questo benedetto pallone nel sacco, a stridere palesemente con l’ottavo posto. Negli assist, per esempio, fa meglio solo la capolista Inter, 31 a 26. Qui le lunghezze di vantaggio sulla Roma, una delle concorrenti dirette avanti in classifica, sono un paio. In zona Champions la Dea lo è a maggior ragione nei tiri totali, 238, che le valgono il quarto record dell’intera serie A (Napoli 289, Inter 272 e Sassuolo 240), di cui 87 in porta, 90 fuori e 61 respinti con 8 legni per una capacità realizzativa dell’11 per cento. Da runner up pure i calci d’angolo, 100 a braccetto con la battistrada milanese: qui comanda il Napoli con 104. Diamo gli ultimi numeri. 221 i falli commessi a fronte di 153 subìti, con 29 gialli e una doppia ammonizione (Toloi, contro l’Inter) a carico, 123 cross utili su 242 totali, 172 palle perse, 1111 recuperate e 113,29 chilometri percorsi a partita.