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L’avversario: scopriamo il Lecce di Roberto D’Aversa

Nell’ultimo turno di campionato ha perso al “Meazza” contro la capolista Inter, tornando così a perdere dopo ben un mese e mezzo dall’ultima volta, all’Olimpico contro la Roma. Per quanto la classifica non sia più quella straordinaria di inizio stagione, infatti, il Lecce di Roberto D’Aversa potrebbe rivelarsi un cliente, come peraltro quasi ogni avversario di questo campionato, non da sottovalutare per l’Atalanta, che chiuderà il proprio anno solare 2023 proprio a fronte dei salentini. Nelle righe a venire proveremo a raccontare qualche specifica relativa alla formazione giallorossa, al momento occupante il dodicesimo posto della classifica di Serie A con 20 punti.

La stagione – Partita con un rendimento eccezionale, con la super rimonta del 20 agosto contro la Lazio a fare da vernissage, in un primissimo scorcio del 2022/23 sembrava addirittura poter essere la sorpresa del campionato, forte anche di un grande rendimento iniziale del montenegrino Krstović, autore di 3 reti nelle prime quattro gare. Poi, dopo la sconfitta dello Stadium contro la Juventus del 26 settembre, qualcosa è cambiato. Per ben 81 giorni, infatti, non si è conosciuta vittoria, pur con un cospicuo numero di pareggi a muovere la classifica. Di fatto, Strefezza e compagni sono ora pienamente a metà tra i posti per l’Europa e la zona salvezza. Tutti gli ingredienti, insomma, per vivere un campionato tranquillo. Una mission non scontata per quella che resta, Frosinone a parte, la squadra con il monte ingaggi meno cospicuo del campionato.

Caratteristiche di gioco – Il Lecce risultava, lo scorso anno, la miglior formazione per aggressività e capacità, al contempo, di non soffrire la pressione avversaria. Valori che si concretizzano, nei fatti, rispettivamente nel numero di pressioni offerte entro due secondi da una transizione avversaria e dal numero di tiri subiti verso la propria porta (entro 5 secondi) dopo una palla persa nella propria metà campo. Dinamiche che hanno facilitato il lavoro di D’Aversa, che pure rispetto a Baroni, sembra puntare molto di più sulla ricerca della profondità, complice anche l’importante acquisto dello svedese Almqvist, un altro velocista da sommare a Banda.

I calciatori – Formazione organizzata e con un buon equilibrio tra gol fatti e subiti, nella passata stagione aveva, nonostante la grande verve dello stesso Strefezza, denotato qualche difficoltà offensiva di troppo, soprattutto alla luce del non proprio eccellente rendimento del tandem Ceesay-Colombo, tandem di centravanti con un totale di 11 reti in due. Numeri non malvagi se contati come sommati, ma i due sono spesso stati discontinui, non dando mai l’impressione, almeno nel proprio periodo in Puglia, di risultare determinanti. Meglio erano andate le cose in difesa, dove si era andato a formare, via via coi mesi, una sorta di culto di Federico Baschirotto, possente difensore con una lunga gavetta alle spalle addirittura poi pre-convocato per le finali di Nations League dello scorso anno, che poi avevano visto l’Italia non servirsi delle sue prestazioni nell’elenco definitivo. Al suo fianco, quest’anno, sta rendendo su altissimi livelli il croato Pongračić, con un passato in squadre di livello in Germania senza, però, mai vere e proprie soddisfazioni. L’Italia potrebbe rivelarsi la sua isola felice. A loro guardia l’ottimo Falcone, autore di ottime parate anche sabato, a fronte dei vice-Campioni d’Europa.

Sugli esterni di difesa spazio al francese Gendrey a destra e Gallo a sinistra. Buoni anche i backup: l’ex viola Venuti e poi il classe 2004 Patrick Dorgu, Campione d’Italia Primavera lo scorso anno e grande talento pescato in Danimarca da Corvino ed i suoi osservatori. Costo totale? 200mila euro. Molto basso anche il costo del mediano Ramadani, preso dal campionato scozzese e molto spesso titolare nella nazionale albanese. Non sarà Hjulmand, frangiflutti fondamentale dell’anno passato, ora allo Sporting Lisbona, ma ha finora praticamente sempre agito da titolare. Al suo fianco varie mezzali: il fantasioso Oudin, il fisicissimo Kaba, il talento ex Juventus Rafia o il classe 2002 Joan González, a un certo punto della passata stagione indicato come possibile uomo mercato e ora parecchio in calo. In avanti, oltre ai già citati esterni, gioca, come terminale offensivo uno tra il sopracitato Krstović e Roberto Piccoli, tre gol in stagione e ragazzo che, se avrà continuità fisica, potrà provare a rigiocarsi carte importanti nella massima serie.

Squalifiche pesanti – A Bergamo, purtroppo per lo stesso D’Aversa, dovranno dare forfait due calciatori di fondamentale importanza: Pongračić e Banda. Al loro posto dovrebbero esserci Touba e Nicola Sansone, con quest’ultimo che era parso in buonissima forma nelle ultime settimane.

 

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Igor
Igor
4 mesi fa

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