In un’intervista a Cuore Rossoblù, inserto dell’Unione Sarda, l’attaccante del Cagliari racconta come s’è allenato in quarantena. Col cane…
Prima, la premessa valida per ogni attaccante di razza: “Sono disposto a colpire la palla in qualunque modo, anche su ribattuta, pur di segnare. E ne ho fatti quattro nelle ultime quattro partite”. Poi, la rivelazione: “In quarantena mi allenavo in casa: passavo il tempo a lavorare, un’ora con la palla e gara di dribbling al mio cane“. Giovanni Simeone, intervistato da Luca Telese per Cuore Rossoblù, inserto dell’Unione Sarda, è decisamente pronto al match domenicale contro l’Atalanta. Ma a modo suo.
SIMEONE E IL CANE. “Sono stato sessanta giorni a lavorare duro, è stato faticoso. Mi sono costruito una palestra in casa – il racconto del Cholito Simeone -. Mi alzavo, facevo colazione, scambiavo due parole con la mia compagna. Mi consultavo con il mio gatto e il mio cane, la parte più importante della nostra famiglia. Ero concentrato su me stesso, quel che è accaduto dopo lo avete visto”.
SIMEONE E I GOL. Simeone s’è soffermato sulla sua serie ininterrotta di gol (54 sul totale stagionale di 10) contro Verona, Spal, Torino e Bologna valsi sette punti dopo il primo ko: “Sono figli di una volontà di squadra. Era da tempo che volevamo tornare a vincere, la sconfitta di Verona è stata uno schiaffo – ha riferito il Cholito, all’andata il 3 novembre autore dell’assist per il raddoppio di Oliva dopo l’autorete di Pasalic -. C’erano i presupposti per interrompere la serie negativa. Ma quando devi trovare la forza per produrre questo risultato sai che ti serve uno sforzo enorme”.