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Il 6 febbraio spengolo le candeline Samuele Dalla Bona, talentuoso centrocampista con poche vette di rendimento, e la meteora Michele Paolucci

Partire dalle certezze, ovvero il vivaio dell’Atalanta con la prima squadra alle soglie, a 17 anni, dopo uno scudetto Primavera con Giovanni Vavassori. Per accompagnare a Londra, al Chelsea, un certo Luca Percassi, esordirci con Luca Vialli al piano di sopra e non riuscire a confermarsi dopo la pur bella esperienza (coppa e Community Shield) da titolare agli ordini di Claudio Ranieri. Com’è dura l’avventura, il titolo adatto a Samuele Dalla Bona, tornato in Italia dalla perfida Albione e convincentissimo solo nel Lecce di Zdenek Zeman (2004-2005) prima di tornare alla base quando aveva ormai dato tutto. Anche se qualche picco in carriera, da eterna promessa mai realizzata davvero, o così dicono, l’ha avuto anche lui. Uno dei due festeggiati ex nerazzurri di oggi, sabato 6 febbraio, coi suoi primi 40 anni, insieme alla meteora del gol Michele Paolucci, capocannoniere all time delle giovanili juventine (Viareggio 2005 e scudetto Primavera 2006) a quota 184, che a 35 sverna benone in Canada.

DALLA BONA: IN VIAGGIO CON PERCASSI (LUCA). Richiamato dall’amico Luca dopo il ritorno in sella del padre Antonio nell’ultima annata cadetta della Dea, 2010-2011, il nativo di San Donà di Piave Dalla Bona arrivò a fine agosto giocando poi sotto Stefano Colantuono soltanto una volta, il 27 ottobre in Coppa Italia col Livorno. Un ko all’inglese, ironia della sorte, con eliminazione precoce. Quindi il rientro a Napoli da fuori rosa e l’ultima stazioncina della ferrovia al Mantova, in Seconda Divisione, con scarpe appese al chiodo ad appena 31 anni. Poca roba 247 partite e 23 gol da pro, per uno con 7 partite in Champions di cui 1 col Milan (Coppa Italia 2003), prima squadra da rimpatriato ventunenne, partito dal Fossalta di Piave e approdato da Giovanissimo da queste parti. Bologna, Lecce, Samp, Iraklis e Verona le altre maglie indossate. Oltre alle Nazionali giovanili fino all’Under 21, la soddisfazione della Scarpa d’Oro nelle riserve Blues 1998-1999 con 16 centri, con quel destro felicissimo e morbido anche da fermo.

PAOLUCCI: AUGURI ALLA METEORA. Soltanto 9 presenze, invece, per Paolucci da Recanati, cresciuto tra Vis Civitanova, Tolentino e Juventus, passato anche per Ascoli, Udinese (da compartecipato coi bianconeri subalpini) da cui poi venne a Bergamo il 25 gennaio 2008, Catania, Siena, Palermo, Vicenza, Latina, Petrolul Ploiesti, Ancona, Monopoli, Floriana Tarxien Rainbows (Malta), Valour e ora sempre in Canada. Due sole da titolare con Napoli e Juve grazie a Gigi Delneri, colui che Nedo Sonetti ad Ascoli (32 e 6 in A, meno di un centinaio le reti in carriera) aveva paragonato a Marco van Basten. Auguri.

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