Quattro anni ormai trascorsi e tanti dubbi sulla vicenda
Ricorrono ormai quattro anni dai fatti, per certi versi misteriosi, del Varlungo presso Firenze dopo la semifinale di andata della Coppa Italia 2018/19. Nella notte tra il 27 e il 28 febbraio alcuni tifosi organizzati atalantini furono, stando alla loro versione, aggrediti dalle forze dell’ordine. Un racconto che non rispetta per nulla la ricostruzione della Questura del capoluogo toscano, che finì per sostenere, nelle ore successive, di fatto il comportamento violento da parte degli ultrà nerazzurri, descritti come in cerca di scontro con gli omologhi viola lungo il percorso che li avrebbe portati verso l’autostrada ed il ritorno a casa.
A distanza di tempo, tutto sembra tacere. Gli accertamenti promessi da parte delle autorità, in un senso o nell’altro, non hanno avuto seguito, ad oggi. Nel mentre, lo scorso novembre, è caduta anche l’accusa, di cui erano stati imputati alcuni tifosi bergamaschi, dello sfondamento dei cancelli del palasport Mandela Forum. A 45 mesi di distanza la sentenza: assolti perché il capo d’accusa: “non sussiste”.
Resta per ora l’unico verdetto di una vicenda a tratti inquietante e che, purtroppo, rischia di restare ancora per molto tempo avvolta da un forte alone di mistero. Tanto per essere chiari, non è dato nemmeno sapere se ci sia o meno un procedimento pendente a carico degli stessi agenti di Polizia, dopo che la Curva Nord aveva, nel marzo 2019 tramite l’avvocato Riva, depositato testimonianze, con tanto di fotografie, sulle presunte violenze subite.