Sono tanti i tabù che la Dea deve sfatare al Franchi questo pomeriggio
Prima di tutto, l’Atalanta deve vincere la partita con sé stessa: è da ben sette gare che non insacca in rete una volta in più degli avversari e il risultato ultimamente più vicino a un trionfo è stato il 2-2 conquistato in extra time contro il Milan a San Siro.
DOPPIO TABU’. Ma dai quattro gol del 20 agosto ne è passata di acqua sotto i ponti, tra cui quell’eliminazione europea e la rincorsa a un’altra UEL: Gasperini ha ripetuto che non deve essere un freno, ma sembra più facile a dirsi che a farsi. In secondo luogo, la squadra nerazzurra deve abbattere il tabù viola perché non vince a Firenze dal 3 gennaio 1993, quando Perrone firmò l’1-0: da allora 21 partite, 8 pareggi e ben 13 sconfitte.
FARE PUNTI. Passare dal “siamo forti i punti arriveranno” al “facciamo punti per dimostrare di essere forti” è un cambiamento essenziale che ancora manca all’Atalanta secondo l’edizione odierna de L’Eco di Bergamo. Ritrovare l’intensità intravista nelle ultime due partite e consolidare l’equilibrio di squadra sono gli ulteriori due passaggi che servono agli uomini di Gasperini per acquisire fiducia in sé stessi e tornare a vincere. Magari con un gol di Zapata, l’attaccante più caro dalla Dea che adesso deve iniziare a farla pagare cara anche agli avversari degli orobici.