Il belga e il colombiano, protagonisti sotto porta contro la Juve in Coppa Italia, hanno portato i nerazzurri a un traguardo mai agguantato: due semifinali consecutive
Due a riempire la casella dei marcatori, due volti diversissimi tra campo e vita privata, due semifinali di Coppa Italia raggiunte di fila. Timothy Castagne e il doppiettista Duvan Zapata, i bomber del mercoledì notte magico contro la Juventus, sono entrati nella storia insieme all’Atalanta.
RUGGITO DEI TIMIDI. Tranquilli fuori dai doveri professionali, implacabili sul tappeto verde. Il belga e il combiano, come sottolinea L’Eco di Bergamo, hanno consumato la rivincita sotto la Maresana a troppi anni di magre contro i padroni dell’Italia calcistica: in campionato non si vinceva dal 2001 con Ventola-Lorenzi, nel trofeo della coccarda e in assoluto da quel 19 novembre 2004 (ottavo di andata, a Bergamo) con l’Andrea Lazzari da bis.
PRIMO TEMPO, CHE NUMERI. I nerazzurri hanno messo sotto i bianconeri soprattutto in un primo tempo dominato senza discussioni, col possesso palla al 55 per cento e 7 tiri (solo 2 fuori specchio) a 0. Globalmente, soltanto 12 palloni persi contro 18 e 24 recuperi.
LA BACHECA ATTENDE. L’unico trofeo nella bacheca di Zingonia è proprio l’attuale Tim Cup, dal nome più casereccio quando fu conquistata nel lontano 2 giugno 1963 a Milano col 3-1 al Torino. Chi se lo porta a casa accede all’Europa League, ma c’è anche il piazzamento in campionato: Atalanta e Lazio, appaiate a 32 al limite della zona-EL (non dai gironi, dunque), come la Fiorentina, sfidante dei bergamaschi, puntano dritte all’alzata di braccia al cielo il 15 maggio della finalissima per non dover passare dalle roche caudine delle qualificazioni. Ma prima ci sono i due penultimi atti: per la Dea, a Firenze il 27 febbraio e a Bergamo il 24 aprile.