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Liolidis, l’Apostolos del gol. Ma non a Bergamo

L’attaccante greco, che era solito chiamare palla ai compagni emettendo strani suoni gutturali, dalle nostre parti fece bene solo all’Alzano Virescit. Che però fallì subito dopo…

Un poker di presenze, la metà in campionato da cambio in corsa, e nemmeno la soddisfazione di vedere quella maledetta porta. Liolodis da Salonicco, che oggi dice quarantuno, all’Atalanta proprio non ce la fece a diventare l’Apostolos del gol. Forse frenato da quel nome ingombrante e impegnativo. Più probabilmente perché davanti, tra Doni, Rossini, Bianchi, Pià e Comandini c’era di meglio. I 39 palloni nel sacco in maglia Aris, coppe escluse? Già finiti nella soffitta dei ricordi dopo l’approdo a Bergamo nell’estate del 2002, col settennio a casa come curriculum.

SETTEMBRE, TEMPO DI ESORDIRE. L’avventura nerazzurra si apre e si chiude in autunno, almeno quanto ad allacciate di scarpe concluse a referto. Il battesimo del fuoco, nell’andata del secondo turno di Coppa Italia in casa della Sampdoria, risale al 25 settembre: il nostro entra per Rossini al 12′ della ripresa e, sorpresona, tempo sei giri di lancetta che l’ex Corrado Colombo affossa la Dea di Giovanni Vavassori. Che il 21 aprile, perso a Perugia in campionato, lascerà il posto a Giancarlo Finardi: il doppio spareggio con la Reggina si concluderà con un’altra caduta in cadetterìa.

SI STA COME D’AUTUNNO… Il 29 tocca alla serie A, gli ultimi nove minuti a Udine per Alex Pinardi, ma Sensini ha sigillato lo score col matchball ventuno rintocchi prima. Seguono il ritorno nel trofeo della coccarda, 23 ottobre: un’ora di gioco, blucerchiati avanti con Iacopino su rigore (15′) e al suo posto, dopo il pari di Comandini (53′), ecco la meteora Fabiano Medina. Ultimo atto, in casa del Chievo il 10 novembre: Sala è già stato rimontato da Cossato e Franceschini, Apostolos viene gettato in mischia per Berretta (83′) e i Mussi ne fanno un altro paio, con Perrotta e col primo.

DA ALZANO AL RITORNO IN PATRIA. A gennaio del 2003, et voilà, l’Alzano Virescit, dove conserva il vezzo di chiamare palla con uno strano gridolino, piuttosto gutturale. Gli va meglio, perché buca la rete in sette occasioni su dodici. Ai bianconeri va peggio: giù a piombo in C2, inutile l’avvicendamento Gianpaolo Rossi-Davide Roncaglia in panchina, fallimento e radiazione dai campionati professionistici. Altri giri, altre corse al ritorno in Grecia: Panionios, Aris, Niki Volos, Ilioupoli e Kalamata, con ritiro a 32 anni. Unica consolazione? Aver segnato a El Salvador in un 3-0 della sua nazionale, in cui due partite può dire di averle fatte. Auguroni.

 

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