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I 31 di Layun, il carneade tornato in Messico

Traguardo con l’anagrafe per l’esterno piovuto ventunenne a Zingonia. Due subentri con Conte e una carriera anche europea di tutto rispetto

Miguel Layun s’è stufato dell’Europa. Sei mesi tutt’altro che proficui al Villarreal l’hanno spinto al ritorno invernale in patria, in Messico. Col Monterrey (7 in Liga, 4 in Liguilla Clausura), una primizia per lui, cresciuto fra Queretaro e Veracruz, in maglia America dopo la parentesi bergamasca. Il laterale del mistero, piovuto ventunenne a Zingonia, spegne oggi 31 candeline potendo dire comunque di avercela fatta a dispetto di quella bocciatura in un’annata disastrosa per l’Atalanta, piombata in serie B. Al Porto, roba impensabile ai tempi, avrebbe assommato 16 timbrate di cartellino e 2 reti in Champions League.

DUE VOLTE NERAZZURRO. 2009-2010, la stagione dei quattro tecnici: Angelo Gregucci durato 4 partite di campionato, Antonio Conte 13, Valter Bonacina 1 a Palermo da traghettatore e infine Bortolo Mutti. L’ultima retrocessione della storia. Brevissima, invece, quella di Miguel Arturo Layun Prado, nativo di Cordoba, proveniente dai Tiburones Rojos, in nerazzurro: all’81’ sul campo del Chievo al posto di Jaime Valdes quando a Tiribocchi aveva già risposto Pellissier, al 67′ a Cagliari (sotto 3-0, doppio Nené e rigore di Matri nel finale del primo tempo) per Nicola Madonna. 27 settembre e 1° novembre 2009, in mezzo sei panchine. Con l’anno nuovo, anche i saluti definitivi.

DA CONTE ALLA CHAMPIONS. Veloce, essenziale, tocco discreto, origini libanesi e spagnole con passaporto comunitario, sempre al posto giusto nel momento giusto, nella sua Nazionale Layun ha vinto la Gold Cup Usa-Canada nel 2015 partecipando ai Mondiali del 2014 e 2018. Da esterno basso o alto, sporadicamente impiegato da mezzala. A gennaio 2010 il primo ritorno alle origini, nell’America, squadra della Capitale, per un quinquennio. Poi il Porto, il prestito al Siviglia sempre nello stesso mese del 2018, appunto il Villarreal per un semestre e il rientro entro i confini natii nell’ennesima sessione invernale della sua parabola professionale.

UN LAYUN DAI GRANDI NUMERI. 8 e 1 gol nella CONCACAF Champions League, appena rivinta dopo il 2015, i suoi numeri recenti in un trofeo internazionale. Ma Layun di numeri ne ha accumulati di succosi, in carriera. 58 gettoni e 1 pallone nel sacco nel suo primo club da pro, 162 (5 in Libertadores e 3 in CONCACAF Champions League) e 18 nell’America (vinte Clausura 2013 e Apertura 2014), 21 (1) al Watford fino ad agosto, quindi i Dragoes (80 e 11; 16 e 4 in Champions, 2 in Europa League; titolo 2018), il Siviglia (18 e 2) e i valenciani in giallo (15, 4 in Copa del Rey e 3 in EL). Nella nazionale messicana, 71 partite e 6 imbucate. Tanti auguri, caro carneade.

 

 

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