Il procuratore: “Se c’è la possibilità, con tutte le garanzie del caso, è meglio per tutti riprendere oppure ci sarà il tracollo del sistema calcio”
Vogliamo essere ottimisti e pensare che il calcio italiano possa ripartire nonostante il coronavirus sia ancora tra noi. Questo comporterà, inevitabilmente, dei cambiamenti tanto nelle dinamiche di squadra quanto in sede di mercato con le trattative che saranno anomale, almeno per la prossima finestra. Ne è convinto Oscar Damiani: “Se non ci fossero troppi positivi, si potrebbe pensare magari a giugno di riprendere il campionato. Per quanto riguarda il mercato, secondo me ci saranno tanti trasferimenti in meno, sia per la possibilità economica che per l’assenza di osservazioni sui calciatori. Difficilmente i migliori giocatori potranno essere trasferiti a grandi cifre, e questo magari potrà servire anche a lanciare dei giovani“.
Un punto importante riguarda la rinegoziazione dei contratti in scadenza il prossimo 30 giugno e che dovranno necessariamente essere prolungati: “Il tema viene procrastinato perché non vogliono prendere una posizione decisa – ha detto a TMW Radio -. La federazione deve avere una risposta a certe domande, altrimenti è inutile anche riprendere il campionato. Potrebbe arrivare un intervento legislativo, ma prima di fare questo servirà aver ricominciato, e averlo fatto con le idee chiare. Spadafora calma le acque senza voler prendere decisioni troppo affrettate. Capisco lui, ma anche federazione e società che avrebbero un tracollo economico. Se c’è la possibilità, con tutte le garanzie del caso, è meglio per tutti riprendere“.