L’unico capocannoniere di serie A della storia dell’Atalanta fa gli auguri a Bergamo e ai nerazzurri: “In gara secca tutto è possibile, Gasp una certezza”
“Auguro a Bergamo il ritorno alla normalità, dopo quello che ha passato come la mia Piacenza. E all’Atalanta di fare il miracolo vincendo la Champions“. Firmato Pippo Inzaghi, che da allenatore ha appena riportato il Benevento in serie A e al nerazzurro rimane sempre legato: “Quando tornai in amichevole col Venezia (12 agosto ’17, 1-1, NdR) il pubblico mi applaudì, e dire che sono stato qui solo la stagione da capocannoniere”, ricorda a L’Eco di Bergamo.
INZAGHI, GASPERINI E LA CHAMPIONS. “L’Atalanta ormai è una certezza e Gasperini l’allenatore più bravo in Italia insieme a mio fratello Simone – prosegue Pippo, 24 gol nel 1996-1997 sotto Emiliano Mondonico -. Nelle partite secche può succedere di tutto e io mi auguro che vinca la Champions: sogno il miracolo. Gasp mi accolse qualche tempo fa in visita a Zingonia, Luca Percassi mi ha telefonato per felicitarsi per la promozione: ci vediamo nel prossimo campionato col mio Bevevento”.
INZAGHI PER BERGAMO. “Ricordo con affetto Chicco Pisani, la fidanzata Alessandra e la partita col Vicenza dopo la loro tragica morte che non avremmo voluto giocare. Bergamo mi tributa affetto come Benevento, sembra che sia rimasto qui 20 anni – chiude Inzaghi -. Sono città simili, tranquille come la mia Piacenza e ricche di storia. I pericoli della pandemia non sono ancora passati: io durante la quarantena ho rubato segreti alle biografie di Guardiola e Ancelotti”.
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