Oggi, domenica 27 settembre, compleanno per due atalantini dal passato diverso: glorioso per Chiarenza, recente e da meteora per Mounier
Vincenzo Chiarenza, oggi neo sessantaseienne, era sostanzialmente un jolly. Punta effettiva nella prima parte del biennio cadetto 1975-1977 dell’Atalanta sotto la gestione degli staffettisti Giancarlo Cadè-Gianfranco Leoncini, indossò preferibilmente il 9 più che il 7 anche nella seconda scalando però da capocannoniere da cinquina a sostanziale spalla del nuovo eroe Ezio-gol Bertuzzo. Sarebbe poi ritornato per una dozzina di match nel 1978-1979 della nuova retrocessione in B, ma resterà sempre uno degli eroi degli spareggi del Settantasette. Solo nella piccola cronaca del club, invece, chi il 27 settembre 2020 raggiunge l’età del Signore, Anthony Mounier, 5 comparsate sotto Gian Piero Gasperini tra febbraio e primavera del 2017 dopo che il Bologna dovette rigirarlo in prestito per il rifiuto dei tifosi del Saint-Etienne: “I nostri colori non saranno mai i tuoi”. Per forza, è un prodotto del vivaio del Lione…
CHIARENZA E GLI EROI DEL SETTANTASETTE. Nel famoso spareggio del 29 giugno 1977 al “Ferraris” di Genova contro il Cagliari (2-1) Chiarenza, nato a Termine Imerese e cresciuto nella Juventus prima di esordire diciannovenne in A con la Sampdoria, rimase fisso in panchina. Il 3 luglio successivo, a Bologna, nell’occhiale col Pescara subentrò al 57′ a Pierino Fanna, uno dei “saranno famosi” nerazzurri dell’epoca, insieme a Cabrini, Prandelli, Pircher e al futuro presidente Antonio Percassi. Tra gli eroi di Titta Rota, il siciliano trapiantato a Torino ebbe come co-capocannoniere di squadra una mezzala spesso utilizzata come ala, Lello Vernacchia. La fantasia era prerogativa di Augusto Scala. Brindisi, Avellino, Bari, Taranto, Lazio, Udinese, Lazio, Triestina, ancora Taranto, Legnano, Novara e Pinerolo le altre stazioni, chiudendo a 37 anni.
CHIARENZA, IL COLLEGA DEL GASP. In panchina, dal 1991 al 2008, Chiarenza, tranne i Pulcini e gli Allievi Nazionali, ha all’attivo praticamente tutte le giovanili della Juve, dagli Esordienti alla Primavera, succedendo nel 2003 proprio al Gasp. Da giocatore, scudetto Primavera 1972 e senior ’72 e ’73; da tecnico, 3 Viareggio Cup dal 2003al 2005 allenando anche Andrea Masiello, Coppe Italia Primavera 2004 e 2007, scudetto Primavera 2006 e sempre allo stesso livello Supercoppa 2006 e 2007. Ascoli, Sanremese e Como le fugaci esperienze tra i “grandi”. Da giocatore, 55 partite e 7 gol atalantini su 386 e 30 da professionista.
LA METEORA MOUNIER. Cagliari, Fiorentina, Inter, Sassuolo e Udinese le prove da cambio di Mounier, francese di Aubenas classe 1987 che all’Atalanta è passato come una meteora quasi per caso. Un mancino che potesse coprire i ruoli dalla cintola in su serviva ed eccolo. Cento minuti scarsi al netto dei recuperi, nel corso di una parabola che a trent’anni gli aveva ormai dato il meglio. Nell’OL, cinque titoli di Francia sono anche suoi, consecutivi, dal 2004 al 2008, senza contare la Coppa nazionale nel 2008 e la supercoppa quadrupla dal 2005 al 2008. Nizza, Montpellier, Bologna, Panathinaikos con incrocio da nerazzurro coll’ecuadoriano Bryan Cabezas e dal gennaio di quest’anno il Panaitolikos le altre squadre di una vicenda, finora, da 339 gare condite da 51 palloni nel sacco e 49 assist.
Da attaccante all Atalanta a finito la carriera da terzino ?
Chiarena detto Vincenzo. A Bologna nella partita decisiva Sbaglio’ un gol solo davanti al portiere con i difensori a dieci metri da lui e bellugi a terra strappato. L’avrei segnato anche io. Retrocedemmo per differenza di 1 gol e il Bologna salvo. Fini’ giustamente la carriera da difensore per da attaccante faceva davvero pena.