La battaglia delle panchine di Atalanta-Roma tra uno che valorizza ciò che ha e lo sfidante dal passato pieno di successi: due Special One
Chi sia il vero Special One tra Gian Piero Gasperini e il detentore dell’appellativo José Mourinho, che se l’era guadagnato al Chelsea in una delle sue non certo infrequenti campagne vincenti fuori dalla patria, saranno lo sviluppo e l’esito di Atalanta-Roma a suggerirlo. Ma in termini di esperienza ad altissimi livelli e soprattutto di trofei in bacheca non c’è proprio sfida. Tecnicamente e tatticamente, invece, sì.
GASPERINI VS MOURINHO, LA SFIDA SPECIAL. “Un giorno special”, titola la Gazzetta dello Sport nel focus delle panchine, rilevando come il tecnico nerazzurro valorizzi e porti alla massima espressione ciò che ha tra le mani a patto di lasciargli un ciclo e come al contrario il portoghese disposto a rivedere le proprie idee pur di assecondare un progetto partito a freno a mano tirato. Il 26 ottobre 2008, Inter-Genoa 0-0, record di 60 partite dei locali con almeno un gol a San Siro interrotto, il primo scambio di complimenti fra i due.
GASPERINI VS MOURINHO, LA TATTICA. Mou fin da Venezia, in occasione dell’inopinato ko per 3-2 del 7 novembre scorso, ha virato dal 4-2-3-1 al 3-5-2, pur dichiarando di non gradire di giocare a cinque e quindi pretendendo due laterali “fluidificanti”, all’inizio Karsdorp e l’ex punta El Shaarawy. Gasp, invece, sempre fedele a difesa e attacco a tre, qualunque sia la formula impiegata, col centrocampista avanzato tra le linee oppure allargato a mancina.