Ufficiale la decisione dell’Uefa, che rinuncia a San Pietroburgo per ritorsione contro la Russia dopo l’invasione militare dell’Ucraina: Parigi per la finale
Ad anticipare la notizia è stato il New York Times, specchio di un periodo buio in cui la diplomazia non evita la guerra ma agevola le fonti all’intero dello stesso fronte, quello Occidentale: la finale di Champions League non si disputerà a San Pietroburgo, bensì a Parigi. La decisione dell’Uefa è definitiva. Sabato 28 maggio, dunque, l’atto conclusivo sarà nel cuore dell’Unione Europea.
LA UEFA: PARIGI VAL BENE UNA CHAMPIONS. La risoluzione è ovviamente la diretta conseguenza dell’invasione russa in Ucraina. L’impianto originariamente deputato a ospitare la consegna del trofeo dalle grandi orecchie, tra l’altro, è sponsorizzato dalla Gazprom, colosso energetico direttamente coinvolto nel conflitto. Spazio allo Stade de France, nel sobborgo parigino di Saint-Denis.
LA UEFA: RUSSI E UCRAINI IN CAMPO NEUTRO. “Fino a nuovo ordine”, invece, le squadre appartenenti alle federazioni russa e ucraina dovranno disputare le partite interne in campo neutro. La governance del calcio continentale, scrive Sky Sport, ha ringraziato “il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron per il suo sostegno e l’impegno a trasferire la partita più prestigiosa del calcio europeo per club in Francia, in un momento di crisi senza precedenti”. La nota UEFA chiosa con una promessa, “il sostegno ai calciatori e e alle loro famiglie in Ucraina che affrontano terribili sofferenze umane, distruzione ed evacuazioni forzate”.