Il delicato momento che si sta vivendo in Ucraina e il rapporto tra i due calciatori dell’Atalanta, nel focus della Gazzetta
“Bergamo e l’Atalanta li hanno fatti conoscere e hanno cancellato confini che fino a non molto tempo fa nessuno dei due nerazzurri considerava, nella geografia dei rispettivi pensieri. Per questo Miranchuk […] giovedì sera ha scelto il suo “mi piace” al post su Instagram che l’Atalanta ha dedicato a Malinovskyi e alla sua maglia mostrata con orgoglio al Karaiskakis: “No war in Ukraine”, la stessa scritta che è comparsa ieri nel negozio di abbigliamento, in centro a Bergamo, della moglie di Ruslan. Per questo ieri mattina i due si sono salutati con affetto come ogni altro giorno, un abbraccio veloce anche per i complimenti a Ruslan che giovedì Aleksej aveva potuto fargli solo a distanza, davanti alla tv, per la doppietta”. Questo uno stralcio del focus a firma Elefante, in edicola oggi all’interno de ‘La Gazzetta dello Sport’.
“Eppure nessuno come Malinovskyi gli ha dato una mano per rendere meno traumatico il distacco, ormai quasi due anni fa, dal suo Paese: quando Aleksej è arrivato un po’ sperduto a Zingonia, è stato Ruslan il primo a spiegargli i suoi nuovi mondi. L’ucraino parla e capisce perfettamente il cirillico: è stato anche il suo traduttore, quando il compagno non spiccicava mezza parola di italiano […] Molto difficilmente sarà questa guerra, dicono a Zingonia, a cambiare il loro rapporto”.
Due giocatori INTELLIGENTI,🤝
Miranchuk non ha nessuna colpa se un suo connazionale è andato fuori di testa. Certo essere russo in questo momento gli creerà qualche imbarazzo, ma Ruslan è una persona troppo intelligente, e sicuramente non gli volgerà le spalle. La maglia dell’ATALANTA li unirà ancora di più….
Per fortuna lo sport unisce tutti al contrario delle guerre perciò più sport e meno guerre.