Il portiere del Torino, ex dell’Atalanta, fa una papera su un pallone dall’out confezionando il vantaggio di Portanova: il Genoa torna a vincere
La sfera di cuoio come ipotesi peregrina quanto inafferrabile, l’ammollo dall’out di Frendrup, borseggiatore di Vojvoda, la carambola tra i guantoni protesi nel vuoto e le gambe maldestre di Izzo in controtempo per l’appoggio di Portanova a porta sguarnita. Etrit Berisha, ex portiere dell’Atalanta, da portacolori del Torino ha di fatto spianato al Genoa la seconda vittoria in croce in campionato, arrivata a Marassi alla trentesima a distanza di una vita dal 3-2 corsaro a Cagliari ottenuto il 12 settembre scorso da Davide Ballardini. Nessuno si sarebbe immaginato che sarebbe stato il matchball, vista l’inferiorità numerica dei padroni di casa qualche minuto dopo.
BERISHA AIUTA IL GENOA. Se i granata restano a meno 6 dal Verona (41) e possono essere teoricamente agganciati dall’Empoli al vertice della seconda metà della classifica di serie A, in virtù del bottino pieno colto nel secondo anticipo del venerdì alla trentesima giornata il Grifone raggiunge il Venezia a 22 punti, a 3 lunghezze dalla salvezza incarnata dal Cagliari. Due allenatori più tardi, dopo l’intermezzo di Andriy Schevchenko, ecco la prima gioia per il simpatico allenatore tedesco Alexander Blessin, reduce dal settimo apri di fila inforcando gli occhiali domenica scorsa proprio a Bergamo contro i nerazzurri.
IL GENOA INNESTA LA SECONDA. Al quattordicesimo l’azione decisiva col portiere albanese determinante, un tris d’orologio prima invece il colpo di reni di Sirigu per dire di no allo stesso centrale difensivo ospite servito dalla punizione di Lukic. Ancora su Izzo l’episodio della possibile svolta che costa il secondo giallo (il precedente speso su Pobega) a Ostigard per lo sgambetto presso il vertice destro: il contatto, però, sembra non esserci. A undici dalla pausa l’esterno sinistro che aveva perso palla in occasione del vantaggio ligure scheggia il montante riprendendo di testa davanti al secondo palo l’ammollo dal fondo di Singo corretto dalla semirovesciata di Belotti, preludio a una ripresa avara di chances: al 25′ loffia centrale di Pjaca, pescato da Lukic, l’unico granata aiutato da una manciata di idee di gioco, seguita da un break con tentativo di Ekuban troppo da lontano per ferire. Al 28′ Singo colpisce al volo in corsa sul tracciante di Rodriguez: oltre la traversa.