Soltanto alla prima giornata il tecnico atalantino è sfuggito alla regola delle 5 sostituzioni, ormai un must ovunque
Lookman, Scalvini, Zortea e Malinovskyi per Muriel, Toloi, Maehle e Pasalic, tutti dal 18′ al 38′ del secondo tempo. 13 agosto, Marassi, Sampdoria-Atalanta. La prima e finora l’unica volta in cui l’allenatore nerazzurro Gian Piero Gasperini è sfuggito, in questo scorcio di stagione, alla regola ormai fissa per tutta la serie A delle 5 sostituzioni.
GASP E LE 5 SOSTITUZIONI. Dopo di allora, la regola del 5 è comunque valsa sempre. In 7 giornate, mai sostituiti soltanto Teun Koopmeiners, Marten de Roon e Merih Demiral, ma il turco ha saltato proprio l’esordio del campionato corrente e quindi ha una presenza in meno. In serie A, come rimarca la graduatoria riportata stamani dalla Gazzetta dello Sport, i nerazzurri si piazzano con 34 cambi alle spalle di Cremonese, Fiorentina, Inter, Lecce, Monza e Napoli, tutte a 35, e insieme a Lazio, Sampdoria e Udinese.
LA REGOLA DEL 5. A 33 Empoli, Milan e Spezia, a 32 Bologna, Juventus e Verona, a 30 la Salernitana, a 29 Roma e Sassuolo col Torino fanalino di coda delle rivoluzioni tecnico-tattiche in corso d’opera a quota 28. Ovvero una sostituzione in meno di media a giornata. Potere forse della diversa consistenza delle rose, ma non è che al numero di giocatori disponibili e schierati corrispondano le fortune in classifica: Monza e Verona ne hanno schierati un record di 27 e la Cremonese 26, con brianzoli e lombardi in zona retrocessione e i veneti poco sopra; l’Atalanta ne ha buttati in mischia 23, Spezia e Lazio ultimi con soli 20 avvicendabili.