Fu una giornata drammatica per l’intero calcio italiano, che ebbe inizio per via della morte di Gabriele Sandri presso l’autogrill di Badia al Pino
15 anni fa esatti, l’allora Atleti Azzurri d’Italia fu teatro di un episodio assai spiacevole: la sospensione di Atalanta-Milan dopo pochi minuti del primo tempo. La goccia che fece traboccare il vaso fu il famoso episodio del tombino, usato a mo’ di piede di porco per distuggere la barriera protettiva di plexiglas che separava, all’epoca, gli spalti dal campo di gioco.
L’OMICIDIO SANDRI LA CAUSA DEL TUTTO A scatenare il tutto fu un’ondata di proteste, negli stadi di buona parte d’Italia, dovuta all’uccisione di Gabriele Sandri, tifoso laziale di 26 anni, presso l’autogrill di Badia al Pino (Arezzo). Determinante fu il folle gesto di un agente di polizia, Luigi Spaccarotella, che dalla parte opposta della carreggiata esplose due colpi di pistola per tentare di sedare alcuni tafferugli tra tifosi biancocelesti, in macchina con lo stesso Sandri, e juventini. Alla lite non aveva preso parte la vittima, che dormiva nel sedile posteriore dell’automobile su cui i ragazzi capitolini si muovevano verso il Meazza di Milano, teatro di Inter-Lazio quel pomeriggio. Spaccarotella è stato condannato in via definita nel 2012, su sentenza della Cassazione, a nove anni e cinque mesi di detenzione.
IL RECUPERO Per la cronaca, quell’Atalanta-Milan fu recuperato il 23 gennaio successivo, con la formazione di Del Neri che battè in rimonta per 2-1 i futuri Campioni d’Europa grazie alle reti di Langella e Tissone. Il gol del momentaneo vantaggio del Diavolo fu firmato da Rino Gattuso, complice anche una deviazione determinante di capitan Doni.