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Castagne, il laterale rimpianto. Contratto, il mastino del Mondo. Candeline del 5 dicembre

Il 5 dicembre spengono le candeline due giocatori abbonati alla fascia destra: il terzino Renzo Contratto e il pendolino Timothy Castagne

Quello che ne compie 64 da bergamasco onorario faceva il terzino destro, in un’era in cui le difese a zona erano l’eccezione. Laterale anche a sinistra a piede invertito, invece, il Diavolo Rosso da 28, vedi soprannome della sua Nazionale, che in estate ha lasciato il Leicester per il Fulham. I compleanni del 5 dicembre portano il volto e il nome di Renzo Contratto e Timothy Castagne. Il secondo nemmeno sarebbe dovuto approdare da queste parti, visto che la prima scelta era Thomas Foket del Gent cui fu riscontrato un vizio cardiaco: il “borola” arrivò il 7 luglio 2017 da scelta di ripiego, proveniente dal Racing Genk come successivamente Ruslan Malinovskyi e Joakim Maehle. Resterebbe Giovanni Di Davide, nato a Trieste il 5 dicembre 1934, riserva del portiere titolare Ezio Galbiati, toccata e fuga: due gol presi dalla Pro Patria a Busto Arsizio a fine stagione, 3 giugno ’56, per sparire nel nulla.

Contratto, il terzino del Mondo

Nato a Borgaro Torinese, cresciuto a Leinì e diventato qualcuno nella Fiorentina degli anni ottanta del secolo scorso, contratto nell’Atalanta trovò Emiliano Mondonico a regalargli un meritato supplemento di carriera e una città intera ad accoglierne la famiglia, tanto da indurlo a stabilirsi qui (zona via Tasso) in pianta stabile. Cresciuto nel Barcanova Torino, in nerazzurro, da trentenne, la Dea da Europa dei tempi del Mondo e di quelli immediatamente successivi alla prima parentesi del tecnico di Rivolta d’Adda.

Con Bergamo è Contratto a vita

Proiettato nel calcio che conta in viola dopo l’apprendistato a Mantova, Alessandria e Pisa (unica rete in 470 da pro più 6 nell’Italia Under 21), conobbe da queste parti il sovrappiù di Piero Frosio e Bruno Giorgi. Tra 1988 e 1991, prima della chiusura con Udinese e Alzano Virescit, partecipando alla Coppa Uefa 1989-1990 e 1990-1991: rispettivamente, uscita al primo turno contro lo Spartak Mosca e quarti di finale con l’Inter di Giovanni Trapattoni, l’ultima volta sul palcoscenico prima dell’epopea gasperiniana. 2 presenze più 8 (10 a Firenze, tra De Sisti, Valcareggi e Bersellini), che assommate alle 87 del triennio di campionato e a quelle in Coppa Italia fanno 114. L’ex numero 2 sarebbe poi diventato apprezzato agente FIFA con la Contratto & Goller.

Castagne, l’e(s)terno rimpianto

98 partite e 6 gol nel triennio 2017-2020 non sono così facili da riporre nel baule dei ricordi in soffitta, ma Gian Piero Gasperini e soprattutto le sepmiterne ragioni delle pluvalenze (25) così vollero. Il pallone in porta più famoso resta il rompighiaccio con la Juventus nel 3-0 casalingo il 30 gennaio 2019, quarto di finale di Coppa Italia. Il primo, sempre nello stesso trofeo, il 2 gennaio 2018, nel 2-1 a Napoli. Il 27 agosto dello stesso anno, il momentaneo 1-1 nel 3-3 sul campo della Roma. Spesso backup di Hans Hateboer, patì anche l’esplosione a sinistra di Robin Gosens. In campionato, 4 gol nella seconda stagione (le altre nel 3-3 interno coi giallorossi, nel 3-1 a Roma con la Lazio e nel 2-1 al Genoa). Infine, la terza e ultima annata, a segno last minute nel 2-2 di Parma con la Fiorentina in rimonta e a Kharkiv con lo Shakthar (3-0), da apripista. Al Leicester, 112 e 5 vincendo la FA Cup; a Londra Ovest, finora, 13. Il vallone di Arlon conta anche 39 presenze e 2 reti nel Belgio. Tanti auguri.

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