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Due botte alla Viola e via: i 43 anni della meteora Muslimovic

Il bosniaco cresciuto in Svezia si fa ricordare tutt'oggi per i due lampi nel buio contro la Fiorentina: sono passati più di 16 anni

Oggi ne fa 43 uno a Bergamo di passaggio che il 9 febbraio 2008, un sabato sera, riuscì nell’impresa di fissare nella storia un passaggio sotto la Maresana più veloce di una meteora. L’appoggio a mezz’altezza sull’angolo da destra di Tissone corretto dalla spizzata di Belleri, la zampata al novantesimo per firmare il pari sul due servitagli sul secondo palo dallo stesso argentino sullo slancio del lavoro a due De Ascentis-Inzaghi (Simone). Due botte e via, alla Fiorentina, per farsi festeggiare in eterno. Primattore assoluto, colui che taglia la torta il 6 marzo, Zlatan Muslimovic, attaccante bosniaco cresciuto in Svezia che altri servigi particolari all’Atalanta non fece nemmeno in tempo a rendere.

Muslimovic, due botte e via

Il pennellone biondo che stava già andando in piazza era da queste parti anche perché Gigi Delneri, giusto all’inizio dell’anno, aveva fatto fuori Riccardo Zampagna per affidarsi a Sergio Floccari con Antonio Langella preferibilmente esterno alto a sinistra, senza contare Cristiano Doni mattatore abituale tra le linee. Muslimovic divenne famoso in una sfida tra ex, poiché i viola erano in mano a Cesare Prandelli e c’erano sia Giampaolo Pazzini che Riccardo Montolivo, confezionatori del vantaggio col primo a girarla in porta al 29′. Poi il secondo sorpasso di Semioli, testa accarezzata da Kuzmnovic dopo lo scarico proprio del Pazzo. 4 partite dall’inizio e 6 da subentrato, per il bosniaco-svedese: nothing else.

I 43 di chi suonò la Viola

Cresciuto in Svezia e di scuola IFK Göteborg, l’approdo in Italia del centrattacco dalla chioma a intermittenza risale al nuovo secolo nell’Udinese. Quindi i prestiti a Pistoiese, Perugia (0 presenze), Ascoli, Padova, Rimini col record personale di 15 marcature stagionali e la promozione in B, Messina e Parma. Nel giugno 2007, il triennale in nerazzurro per poi andarsene (600 mila cocuzze) comunque al PAOK a luglio dell’anno seguente. Svincolato fino al 2012, va in Cina al Guizhou Renhe per ritirarsi nel gennaio di sette anni fa. Non male gli 83 palloni nel sacco in 358 gare nei club, più i 12 in 31 allacciate di scarpe nella Nazionale della Bosnia Erzegovina, per il ragazzo di Banja Luka dalla bacheca non proprio vuota: Supercoppa di Lega di Serie C (2005), Coppa di Cina (2013), Supercoppa di Cina (2014) e Intertoto (2000). Tanti auguri.

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1 mese fa

Certo che c’ero

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1 mese fa

Presente🖤💙

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1 mese fa

Quando allo stadio c’erano solo i veri atalantini, ora sono tutti sul carro e non c’è posto per i veri tifosi

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1 mese fa

E’ costato meno di Scamacca e ha avuto lo stesso rendimento

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1 mese fa

Io

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