Il cartellino è ancora della Juventus, ma il centrattacco trevigiano oltre la serie C non riesce ancora ad andare: spazio ad Albissola
Da Zingonia alla Riviera di Ponente, ma con la Juve di mezzo. Solo per il cartellino, però, diventato tutto bianconero dopo un periodo in comproprietà, formula levata di torno ormai da qualche annetto. Marco Cais, che oggi compie 25 anni, forse per la propria carriera aspirava a qualcosa di meglio che al ruolo di onesto mestierante dell’attacco nel terzo campionato professionistico nazionale. Anche perché faceva parte della banda della Primavera di Valter Bonacina finita in finalissima di categoria contro la Lazio 6 anni or sono a Gubbio: con lui, gente che ha fatto carriera, vedi Mattia Caldara, Roberto Gagliardini e Alberto Grassi.
ALL’ALBISSOLA CON FURORE. Attualmente Cais, nativo di Vittorio Veneto anche se il suo paese è Colle Umberto, lo stesso del famoso ciclista Ottavio Bottecchia e di un rude marcatore anni ottanta e novanta come Celeste Pin della Fiorentina, gioca titolare nel centro della prima linea dell’Albissola, Riviera di Ponente savonese, l’ex punta della Samp Claudio Bellucci in panchina. Compartecipato dai bianconeri nell’estate 2014 dopo un annetto alla Reggiana, finora è sempre stato parcheggiato in Lega Pro-Prima Divisione, divenuta col tempo serie C unica: Gubbio, Carrarese, Pontedera e ancora la città dei marmi nella parabola professionale che finora ha detto mezzo centinaio di palloni nel sacco, di cui però la metà in 50 match nella sola Under 19 nerazzurra. Tanti auguri.
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