Ragazzo giudicato come tra i più interessanti della sua età all’epoca del settore giovanile, ha faticato però a confermarsi nei professionisti
Mario Pugliese non è riuscito, ahilui, a spiccare del tutto il volo tra i professionisti. Un peccato, peraltro piuttosto comune nel mondo del calcio, come ben sapranno addetti ai lavori e persone avvezze a queste vicende.
Classe 1996 e mezzala di origini campane trapiantata a Cureggio (Novara) in giovane età, ha iniziato a far parlare di sè sin dai tempi dei Giovanissimi Nazionali nel settore giovanile nerazzurro. Tutto ciò gli è valso la convocazione in pianta stabile nelle Nazionali giovanili di categoria, nonostante l’annata dei classe ’96 avesse spesso e volentieri avuto degli alti e bassi nel corso del cammino formativo, perlomeno a livello di risultati ottenuti in classifica.
Vicecampione d’Europa Under 17 nel 2013, disputò davvero un gran torneo nel ruolo di mediano, facendosi conoscere all’Europa. Nei mesi successivi arrivò anche l’esordio in prima squadra, con tanto di assist in Coppa Italia per Moussa Kone in un Atalanta-Cesena 2-0, seguito da diverse panchine in Serie A.
Poi, però, Mario si è un po’ perso, nonostante abbia avuto modo di fare un paio di esperienze in Serie B (Carpi, con cui ha anche centrato una promozione in A, e Pro Vercelli). Ora è a Cava dei Tirreni, vicino alle origini della propria famiglia. Tra le fila dei metelliani proverà a conquistare quella maglia da titolare che a Carrara Silvio Baldini non gli aveva garantito negli ultimi mesi. A non ancora 24 anni, d’altra parte, chissà che il treno verso le categorie superiori non possa bussare nuovamente…
Provaci ancora, Mario!
Gennaro da Bergamo