Il greco aveva fatto man bassa di portiere in patria, ma in nerazzurro solo poche comparsate e scene mute sotto porta. Meglio all’Alzano
Non solo Mingazzini. Oggi tocca tagliare il traguardo dell’anagrafe, a quota 42 anni, anche a un altro ex che all’Atalanta magari preferirebbero dimenticare. Perché il poker di presenze nella stagione 2002-2003 di Apostolos Liolidis, presunto attaccante provetto di Salonicco, in fin dei conti non portarono benissimo: a fine stagione, quando però lui non c’era più, playout con la Reggina e serie B. Idem per l’Alzano Virescit, incontrata nella finestra di gennaio e retrocessione in C2 con successivo fallimento societario nonostante il settebello pieno del greco.
L’AUTUNNO GRECO. Chiuso da Doni, Rossini, Bianchi, Pià e Comandini, Liolidis con Giovanni Vavassori, esonerato a favore di Giancarlo Finardi dopo il ko di Perugia il 21 aprile (il nostro era all’Alzano, ormai), non riuscì a far valere i 39 palloni nel sacco in maglia Aris, coppe escluse. Un’avventura aperta e conclusa nel solo autunno. Prima apparizione, nell’andata del secondo turno di Coppa Italia in casa della Sampdoria, il 25 settembre ’02, al posto di Fausto Rossini 12′ della ripresa: tempo 6 minuti e l’ex Corrado Colombo la mette. 4 giorni e si fa a Udine gli ultimi nove minuti a Udine per Alex Pinardi (21 minuti prima il matchball di Sensini), quindi il ritorno coi blucerchiati a Bergamo il 23 ottobre (un’ora di gioco e sull’1-1, Iacopino su rigore e Comandini, gli subentra la meteora Fabiano Medina) e il 10 novembre in casa del Chievo: Sala è già stato rimontato da Cossato e Franceschini, Apostolos viene gettato in mischia per Berretta (83′) e i Mussi ne fanno un altro paio, con Perrotta e col primo.
DA ALZANO AL RITORNO IN PATRIA. A gennaio del 2003, et voilà, l’Alzano Virescit, dove conserva il vezzo di chiamare palla ai compagni con uno strano gridolino. Qui, in C1, buca la rete in sette occasioni su dodici. Ai bianconeri va peggio: giù a piombo in C2, inutile l’avvicendamento Gianpaolo Rossi-Davide Roncaglia in panchina, fallimento e radiazione dai campionati professionistici. Un cerchio che si chiude col ritorno in Grecia: Panionios, Aris, Niki Volos, Ilioupoli e Kalamata, con ritiro a 32 anni nella città che dà il nome a una rinomata varietà di olive. L’acuto vero e proprio in carriera è il gol a El Salvador in un 3-0 della sua nazionale, in cui due partite può dire di averle fatte. Auguroni.
Idolo
So che è arrivato a costo zero, pur essendo il capo cannoniere del campionato greco. Non ricordo di averlo visto giocare in nerazzurro.
non so se peggio lui o valenciano!
Poi finito all’alzano cene ?
madona mea Signur….. un gol ( in amichevole) con il Como.