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Vinicio e José Espinal: auguri ai gemelli diversi

37 anni per i dominicani più atalantini della storia. Il sogno troppo breve della prima squadra e adesso ancora calcio, tra campo e scrivania, tra i dilettanti con lo spirito dei dilettanti

Due fratelli sono sempre due fratelli. I gemelli Espinal, Vinicio e José, in comune hanno l’Atalanta, durata il sogno breve della prima squadra dopo essere arrivati qui poco più che ragazzi. Il primo gioca ancora, nella Virtus CiseranoBergamo, e fa il centrocampista, l’altro era una punta e fa il responsabile del settore giovanile dell’Ospedaletti, Liguria di Ponente, Imperiese. Oggi compiono 37 anni e si meritano tutti gli auguri del mondo. Perché erano e rimangono i prodotti genuini di una generazione di calciatori capace ancora di slanci romantici, con un’oncia di talento a sostenerne le ambizioni. All’inizio del secolo, quella Coppa Italia Primavera agli ordini di Giancarlo Finardi, ora coordinatore del vivaio di Zingonia. Poi, senza mai incrociarsi a livello pro in nerazzurro, con la Dea Giovanni Vavassori‘s Edition a cavallo dei millenni secondo e terzo, destini sempre separati.

ESPINAL, DA SANTO DOMINGO CON FURORE. José Elpys, attaccante, ala o seconda punta, scarpe al chiodo da due anni. Vinicio Edwards, l’eclettico, mediano o laterale, anche difensore quando la Virtus era solo Bergamo, dopo un anno e mezzo nel Pontisola con altri atalantini illustri come Adriano Ferreira Pinto e Joelson. E adesso si ritrova con Gabriele Perico e Gullit Okyere. Marte il cognome materno, Santo Domingo (de Guzman, nome completo della capitale) il Paese. Per José, esordio e unica partita in A il 17 giugno 2001 al fu “Delle Alpi” di Torino contro la Juventus di Ancelotti, un ko per 2-1 nella giornata di chiusura: al 79′, dentro lui e Bianchi per Morfeo e Nappi, che aveva ridotto le distanze dopo i gol di Trezeguet e dell’ex Tacchinardi. In precedenza, solo due comparsate in B prima della maggiore età, con Pescara e Chievo. Nella massima serie, invece, tre di fila da titolare per Vinicio, dal 22 aprile 2001 di Perugia, un 2-2 come il successivo casalingo col Bologna, fino al 3-0 dall’Inter a San Siro Il 6 maggio 2001, famoso per lo scooter rubato dagli ultras di casa e finito giù dal secondo anello.

ESPINAL, I GEMELLI DIVERSI. Per l’Espinal più fortunato, quello con la V di vittoria, altre sei nella massima serie, di cui cinque dal kick off all’inizio del 2002, più quattro in Coppa Italia, di cui un paio dal 1′, nel ritorno dei quarti con la Juve (9 gennaio 2002, un 2-1 che non ribaltò il 4-2 di Torino) e nell’ultima annata bergamasca con la Samp. Di lì, Taranto, Palazzolo, Monza, Crotone, Portogruaro, Pro Vercelli, Benevento, Venezia, Paganese (0 all’attivo) e Lecco. Nel mentre, il gemello con la J, Alzano Virescit, AlbinoLeffe, Saronno, Nuova Albano, Sapri, Sanremese, Novara, Gela, Cesena, Rovigo, Giacomense, Eupen (Pro League e Seconda divisione belga, 2010-2012), Verbano, Carlin’s Boys e Pietra Ligure. Nella nazionale dominicana, poker di presenze per il più altolocato (tutte nelle qualificazioni mondiali nel 2004 e 2011) e la metà esatta per l’altro. Senza sfiorarsi nemmeno lì. Tanti auguri.

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