Il portiere estense è stato chiamato in causa solo una volta a Brescia, facendosi trovare pronto
Un anno fa Pierluigi Gollini si trovava in una situazione difficile: dopo un avvio di stagione all’insegna dell’alternanza mister Gasperini aveva infatti scelto di puntare su Berisha per difendere i pali della Dea. La scelta dell’allenatore sembrava essere netta, ma nel mese di marzo le gerarchie furono nuovamente sconvolte, con il portiere di Poggio Renatico (Ferrara) chiamato nuovamente a dare il suo contributo alla causa nelle vesti di titolare in occasione del match contro la Fiorentina per 3-1 ed in rimonta.
Da lì in avanti è iniziata la nuova scalata a tinte nerazzurre del Gollo, amatissimo dalla tifoseria anche per la grande capacità di essere personaggio estroverso e istrione sui social network. Le risposte positive, però, sono arrivate soprattutto tramite le ottime prove mostrate sul campo, che lo hanno visto compiere spesso e volentieri interventi molto positivi e salva-risultato. Pochi, inoltre, gli errori commessi, quasi limitati a zero: come molti ex portieri insegnano, il bravo guardiano della porta è spesso quello che non fa danni.
Il portiere utile alla propria squadra è anche quello che sa farsi trovare pronto al 90′ dopo una partita passata a non vedere palloni gravitare dalle proprie parti. Proprio in tal senso può essere letta la buona parata effettuata sul 2-0 a Brescia sabato scorso, con il classe ’95 bravo a non farsi sopraffare dalla potenza del tiro di Balotelli, che pure era non era angolatissimo. Nel mentre anche le classifiche relative al minutaggio lo premiano: è il calciatore più presente tra le fila dell’Atalanta tra campionato e Champions in questo avvio di stagione. Ma questo, forse, per un portiere non è nemmeno un record così invidiabile…