La gara a Valencia tra febbraio e marzo per continuare a sognare, la Coppa Italia tutta da giocare con la speranza di una rivalsa, il campionato con un quarto posto ancora da assegnare
“Fate i bravi”, la frase mantra di patron Percassi, potrebbe essere il primo proposito del 2020 dell’Atalanta in continuità col 2019. Non però ‘anno nuovo vita nuova’, dato che la Dea vecchia della scorsa stagione va più che bene. Non che ci sia nulla da migliorare, anzi, un sassolino dalla scarpa il 2020 potrebbe toglierlo all’Atalanta.
Quella Coppa Tricolore persa il 15 maggio 2019, con un fallo di mano di Bastos rivisto migliaia di volte tranne che dall’arbitro al Var al momento opportuno, è rimasta indigesta. La finale all’Olimpico è ancora un incubo per molti bergamaschi, tanto da aver offuscato l’eliminazione secca della Juve di CR7 e la vittoria contro la Fiorentina.
Ecco, nel 2020 Bergamo vuole la Coppa, il trofeo da mettere in bacheca, una data da incidere sul gagliardetto. Il primo proposito del 2020 è ottenere giustizia perché non si ripetano i fatti tristi di Firenze, il 15 gennaio la Dea dovrà fare viola la Fiorentina ma solo sul campo del Franchi. Poi ci sarà la Champions, che risponde al nome dolce di Valencia, e nulla sembra impossibile.
Finché ci sono loro, Gasperini, Ilicic e Gomez, Zapata e Muriel, de Roon e Gosens, Pasalic e Malinovskyi, Gollini e Palomino, Freuler e Toloi, Castagne e Djimsiti, è obbligatorio lottare per i quarti. E poi….e poi chissà, perché in campionato la Dea punta ancora alla Champions, a quella musichetta, ai palcoscenici importanti. Ha fatto esperienza e sa di poter rimanere meritatamente tra le prime sedici d’Europa. La speranza è che la Befana porti nella calza un innesto che calzi a pennello al gioco di Gasperini.