Nedo Sonetti, simbolo degli anni ottanta dell’Atalanta, rammaricato per la grave situazione d’emergenza in cui versa la sua Bergamo: “Il Coronavirus ha sbattuto la porta in faccia alla vita”
“Il Coronavirus ha sbattuto la porta in faccia alla vita di tutti. A Bergamo ho la famiglia di mia figlia Serena con due nipoti, è stata spenta anche la gioia del tifo e per la favola dell’Atalanta“. Parole dure e gonfie di tristezza da Nedo Sonetti, l’allenatore nerazzurro del ritorno e della permanenza triennale in A tra 1983 e 1987, intervistato da Il Quotidiano di Puglia in quanto ex anche del Lecce.
CORONAVIRUS E ATALANTA. “Nella mia Bergamo i carri funebri hanno rubato la scena all’Atalanta, ci sono ombre del contagio anche sulla vittoria di Valencia – ha proseguito Sonetti secondo quanto riportato da CalcioLecce.it -. .Il Coronavirus ha trasformato gli abbracci dei giocatori in contagi, forse si doveva essere più immediati nelle decisioni drastiche. Ha sbattuto le porte in faccia anche allo sport: si potrà riprendere solo quando l’avremo vinto”.
La nostra magica DEA e come la torcia olimpica non spegnerà mai perché anno carattere e tenacia come noi Bergamaschi gente tosta
…..sota la sender brasca Nedo!
Più forti di chi ci vuole morti???????
Ci salveremo ??
Sempre forza Bergamo e forza Atalanta ?????????????
Quello che ha fatto non l’ha spento e quello che farà la riaccendera❤❤
?????
Siamo un popolo ?????????? Non molliamo
Noi non dimentichiamo torniamo più forti
tornerà più grande di prima
È solo rimandata la nostra Gioia Nedo
Grande Nedo, che le tue parole di allora, siano da buon auspicio…”ci salveremo l ha detto Nedo Sonetti. Ci salveremo l ha detto Nedo Sonetti ” ?