La guerra della tattica nel match clou di sabato: 3-5-2 contro 3-4-1-2 diventato 3-4-3 dopo il rompighiaccio di Lautaro. 2 moduli a 1 per il Gasp
Un’Atalanta capace di passare dal solito 3-4-1-2 al 3-4-3 dopo essere andata sotto al 5′ e un’Inter sempre uguale con l’immutabile 3-5-2 inzaghiano con la sola variazione della posizione di Nicolò Barella, da centrodestra a centrosinistra in mezzo, all’uscita di Calhanoglu. Nella guerra della tattica della partitissima di ieri l’analisi de L’Eco di Bergamo a bocce ferma racconta di una squadra bergamasca comunque più imprevedibile: merito del posizionamento a sinistra di Ruslan Malinovskyi.
LA TATTICA: ATALANTA IMPREVEDIBILE. Skriniar ha faticato come un mulo, mentre l’ex Bastoni, rimasto inizialmente senza avversario, col passaggio al tridente sporco (il brianzolo e l’ucraino rinculavano e non stavano sempre così larghi) s’è visto passare davanti spesso Matteo Pessina, inizialmente sul portatore di palla Brozovic. La variazione subitanea ha invece proiettato Remo Freuler sul croato, inducendo Rafael Toloi e uscire alto su Calhanoglu.
ATALANTA: LA TATTICA NELLA RIPRESA. Secondo il quotidiano cittadino lo schieramento non cambia nemmeno al rientro dal tunnel, a differenza delle posizioni in campo per effetto delle sostituzioni. Via Pessina, alto a destra giocano Davide Zappacosta e infine Mario Pasalic, con Berat Djimsiti prima pendolino a destra lasciando la zolla solo a Joakim Maehle, il sostituto di José Palomino.