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Rivoluzione dei prestiti, cosa cambia per l’Atalanta?

Con le nuove regole della Fifa l’Atalanta sarà chiamata a cedere con formule diverse dal prestito alcuni calciatori

L’importanza della dimensione raggiunta dall’Atalanta è ormai dimostrata anche dai tantissimi calciatori di proprietà presenti in giro per l’Italia, nell’ambito di una strategia di interesse per club che hanno grande interesse a investire su prodotti del settore giovanile o comunque, più in generale, elementi di prospettiva. Dalla prossima estate sarà, è notizia di oggi (LEGGI QUA), possibile cedere con la formula del prestito solo 8 elementi Over 21 al massimo. Va quasi da sè che alcune strategia potrebbero essere, quindi, riviste dalle parti di Zingonia.

Proviamo a capire, con tutti i distinguo del caso, quali potrebbero essere le ripercussioni in merito per Giovanni Sartori, ammesso che a giugno sia ancora al centro del progetto nerazzurro, e del suo staff nel corso della prossima sessione estiva di calciomercato, visto che le misure in questione dovrebbero entrare in vigore dal 1 Luglio prossimo.

CALCIATORI IN PRESTITO OVER 21 E NON CTP: Lammers, Kovalenko, Sutalo, Carnesecchi, Bettella, Vido, Valzania, Carraro, Kresic, Tumminello, Muratore, Ndiaye, Girgi, Babbi

La fonte del “problema” riguarda soprattutto loro. I calciatori non CTP, che da regolamento saranno esclusi dal provvedimento sopracitato, sono i cosiddetti Club Trained Player. Questo appellativo è riferito a chi ha transitato, anche non con continuità, nel club in questione, in questo caso l’Atalanta, per 3 anni anche non consecutivi in un arco di tempo tra i 15 e i 21 anni, regolamento FIFA alla mano.

Motivo per cui le misure in questione non possono riguardare gli elementi formatisi nel settore giovanile nerazzurro sin da bambini o comunque acquistati prima dell’approdo con il Campionato Primavera, indicativamente. Se sono quindi “salvi” i vari Okoli, Ruggeri, Colpani, Delprato e via discorrendo, in questa conta non può rientrare Carnesecchi, citato non a caso nell’elenco precedente. Il portiere romagnolo non risponde ai requisiti di pochi mesi, avendo collezionato due anni di “Under 19” a Bergamo e sei mesi di prima squadra, dividendosi tra panchina e tribuna, prima di compiere 21 anni. Possono invece, per regolamento FIFA, essere considerati come prodotti fatti in casa anche ragazzi stranieri che hanno fatto tre anni nel settore giovanile come Colley, Guth e il ceco Heidenreich. 

Tra i calciatori non CTP non rientreranno, almeno per quest’anno, i nati dal 1 gennaio 2001 in poi come Italeng e Manfredi, al momento rispettivamente accasati tra le fila di Taranto e Poggibonsi. Pur non avendo tre anni di militanza nel vivaio sono Under 21. Il problema si porrà poi, quando avranno superato questo limite. Un discorso valido per tutti i componenti della rosa dell’attuale Primavera, che tra i potenziali non CTP in prospettiva futura vanta, anche se lo scenario potrebbe cambiare in caso di annata da fuoriquota per gli interessati (vedi esempio di Colley fatto sopra), al momento i seguenti elementi: Bernasconi, Hecko, Saleh, Chiwisa, Del Lungo, David Perez e l’ottimo jolly norvegese Roaldsoy.

CONCLUSIONI: l’Atalanta sarà quindi chiamata alla cessione a titolo definitivo di alcuni calciatori che, in maniera ormai evidente, non rientrano nei piani futuri del club. Sarà, in questo senso, molto attenta e oculata la valutazione di tutta l’area sportiva nerazzurra in merito, chiamata a decidere su quali calciatori sia o meno più conveniente mantenere il proprio controllo in vista del futuro.

Degli elementi presenti nella lista sovrastante, peraltro, l’unico che sembra poter ambire seriamente a un futuro importante nerazzurro sembra essere il solo Carnesecchi, che peraltro al momento sarebbe chiuso dalla presenza di Juan Musso, investimento assai oneroso dell’ultima estate. Lammers ha deluso all’Eintracht ma ha dimostrato di poter avere una sua utilità in passato, mentre non sembrano al momento granchè soddisfacenti le esperienze in Serie A di Kovalenko e, soprattutto, Sutalo.

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