L’ex centravanti proveniente dal Castelfiorentino taglia il traguardo con l’anagrafe il 26 giugno. Pochi palloni in porta
La Roma in Coppa Italia il 12 febbraio 1986, per pareggiare il ritorno degli ottavi in attesa dell’autogol dell’inutile 2-1 di Dario Bonetti (andata 2-0 giallorosso). Ancora la Lupa l’8 dicembre ’91 per acciuffare l’ex Valter Bonacina all’Olimpico, quindi il Torino raggiunto a casa sua il 12 gennaio ’92 e la Juventus del Trapattoni-bis, che l’aveva acquistato per 4 miliardi dal Pisa salvo ripudiarlo per le noie fisiche ricorrenti, trafitta vanamente a metà tra Schillaci e Baggio il 16 del mese successivo. Tre vittime per un poker di palloni nel sacco, in maglia Atalanta, per Lamberto Piovanelli, il bomber pescato a Castelfiorentino in serie D da Franco Previtali: oggi, lunedì 26 giugno, da gestore di un parking all’aeroporto di Pisa e proprietario di un’enoteca, il vice di Cantarutti-Simonini sotto Nedo Sonetti e di Caniggia-Bianchezi sotto Bruno Giorgi spegne 59 candeline.
PIOVANELLI, MISTER 4 GOL. La predisposizione agli infortuni, vera e unica zavorra a questo attaccante forte di testa, di piede, soprattutto il destro, in acrobazia e in progressione, 48 gol su 68 da professionista nella città dell’antica repubblica marinara (tecnici Gigi Simoni, Giuseppe Materazzi, Luca Giannini e Mircea Lucescu) chiudendo nel Verona appena trentunenne dopo una parentesi al Perugia. Agli ordini del presidentissimo Romeo Anconetani, oltre a due promozioni dalla serie B nel 1987 (segnando la rete decisiva alla Cremonese) e nel 1990 da capocannoniere (18). Diteci se non era forte, uno convocato in Nazionale A pur senza scendere in campo, dal ct Azeglio Vicini, Cipro-Italia (22 dicembre 1990) per le qualificazioni europee. Fosse stato sempre integro, lui, un tardo esordiente ad alti livelli, staremmo parlando di un campione.
PIOVANELLI E IL DOPO CALCIO. Piovanelli, nato nel capoluogo toscano benché ormai pisano di adozione e residenza, toccata e fuga nella Primavera atalantina (Coppa Carnevale, oggi Viareggio Cup), nel dopo carriera di calcio ne ha masticato pochissimo. Commentatore per Canale 50, negoziante di articoli sportivi, ha conosciuto una toccata e fuga nel 2009 da team manager del club a cui è più legato, da aprile al fallimento di luglio, per poi allenare i Giovanissimi B del Ponsacco. Chi era ragazzo a metà anni ottanta o all’inizio dei novanta se lo ricorderà di sicuro, nonostante in nerazzurri sia rimasto fermo a quella quota 4 che non rende onore alle sue grandi qualità. Tanti auguri.
Io
Poteva, ma non è stato. Sfortunato con infortuni….
Se non erro a Roma 1-1 gol di bonacina per i giallorossi e pareggio di Piovanelli
Piovanelli e Bortoluzzi due grandi promesse, sfortunati, avrebbero potuto avere carriere migliori.