Jeremie Boga, il “giocatore individuale” che a Gian Piero Gasperini non andava bene salvo poi farsi regalare Ademola Lookman, è il più noto, o meglio il più fresco, dei festeggiati del 3 gennaio che hanno indossato la maglia dell’Atalanta. Ma questo stesso giorno, oltre al ventiseienne ivoriano, compiono gli anni Mister Una Presenza, il neo trentenne Antonio Palma, vicecampione d’Italia Primavera nel 2013 perdendo la finale di Gubbio con la Lazio, il difensore centrale di Ciserano Claudio Mascheretti che scrive 53 e, più in là nel tempo, l’attaccante livornese Corrado Nastasio che ne fa 78 e ballò una sola stagione.
Il rimpianto Boga
Preso dal Sassuolo nell’inverno 2022 e mollato al Nizza due estati fa, Boga, aletta classica tutto dribbling e accelerazioni, a conti fatti era carente per i parametri gasperiniani perché di suo la metteva poco o niente. Bello e utile il gol in Europa League a Leverkusen seminando mezza squadra, bello e inutile quello nel 2-3 casalingo in Coppa Italia con la Fiorentina, non male ma esornativi pure quelli nell’8-2 alla Salernitana e nel 3-1 di Cremona. Nel palmarès nerazzurro, anche 6 assist. Poca roba per il “marsigliese”, che s’era fatto Chelsea, Rennes e Birmingham City.
Palma, il regista da una sola partita
Il finalista di Gubbio sotto Valter Bonacina insieme alle future plusvalenze Caldara, Conti, Gagliardini e Grassi il 9 giugno di 11 anni fa aveva già esordito grazie a Stefano Colantuono giocando poco più d’una ventina di minuti nel ko di Udine il mese prima, 12 maggio, doppietta di Totò di Natale in risposta alla Zanzara De Luca. Fine delle trasmissioni: il napoletano nativo di Monza ora sverna da due annate in serie D all’Alcione Milano dopo essersi smazzato da gavettaro eterno anche Nocerina, Como, Cittadella, FeralpiSalò, Juve Stabia, Teramo, Renate, Rimini, Piacenza, Seregno e Imolese.
Mascheretti, dall’Atalanta all’AlbinoLeffe
6 presenze in massima serie, invece, per lo stopperone Mascheretti, compreso l’esordio da titolare col Torino concessogli da Marcello Lippi il 18 ottobre del ’92. Il resto? Arezzo, Leffe, Pro Palazzolo, Prato, Pisa e Nardò per chiudere nella Bergamasca Zanica trentaduenne alle soglie del professionismo. Ma è più noto per aver fatto il team manager dell’AlbinoLeffe che sfiorò la serie A con Mindo Madonna, sostituto in vista playoff di Elio Gustinetti.
Nastasio, la punta che retrocesse
Stagione sfortunata, infine, la 1968/69 per il più anziano del lotto dei festeggiati, Nastasio, capace di bucare Juve, Bologna, Torino, Varese e Verona in campionato giocando anche 2 partite in Mitropa Cup e 1 in Coppa Italia. La Dea, comandata in attacco dal Gringo paulista Sergio Clerici, aveva all’altra ala o Giuseppe Doldi o Gianpaolo Incerti. Nastasio, con la sua numero 7, non evitò la retrocessione nonostante le 3 gestioni dalla panchina Stefano Angeleri-Silvano Moro-Carletto Ceresoli e se ne andò a Cagliari in cambio del libero argentino Miguel Longo. Tanti auguri.