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Da Lorenzi che batté la Juve allo sfortunato Vorlicky passando per Montolivo e Saudati: gli auguri del 18 gennaio (VIDEO)

Il centrale difensivo è rimasto a lungo l'ultimo match winner contro i bianconeri. La minusvalenza Saudati, Montolivo e Vorlicky gli altri festeggiati

Nelle sue 84 presenze con la maglia dell’Atalanta uno dei quattro festeggiati del 18 gennaio, Stefano Lorenzi, da difensore centrale puro ben difficilmente avrebbe potuto segnare più del paio di gol a referto. Ma se il primo fu col Ravenna in B, il secondo e ultimo fu maledettamente importante. Perché il colpo di testa a fil di traversa alla mezz’ora della ripresa il 3 febbraio 2001, accoppiato al contropiede vincente di Nicola Ventola, fino al 18 aprile 2021 in casa firmato Ruslan Malinovskyi e fuori al 27 novembre 2021 a Torino a firma Duvan Zapata era valso l’ultima vittoria in campionato dei nerazzurri sulla Juventus. 47 anni per il mancino di Montello, 46 per Luca Saudati, 39 per Riccardo Montolivo e infine 22 per lo sfortunatissimo Lukas Vorlicky, ultima operazione ai legamenti il 17 maggio dell’anno scorso proprio sul più bello.

Lorenzi, il difensore che batté la Juve

Lorenzi, fortissimo in gioco aereo coi 192 centimetri, attualmente è alla quarta stagione alla guida dell’Under 18 nerazzurra dopo aver cominciato dagli Allievi Regionali 12 anni fa. Nel 2016, lo scudetto Under 15 battendo la Roma all’inglese. Un atalantino rimasto in famiglia, dopo una carriera in campo spesa soprattutto altrove. A Bergamo giocò in tre tranches, sempre di ritorno da un prestito. Dal 1998 al 2001, cominciando con Bortolo Mutti nella serie cadetta, era reduce da due giri di giostra al Carpi. Nel 2003-2004, sotto Andrea Mandorlini per un’altra promozione, da altrettanti al Chievo. Da gennaio a giugno 2005 (Delio Rossi), infine, da Arezzo. Poi il girovagare da ceduto illustre fra Treviso, Pescara (intermezzo invernale-primaverile lontano dalla Marca), Pisa, Spal (2), Trento e San Paolo d’Argon, ritirandosi da dilettante a quota 34.

Saudati, il bomber che la metteva poco

Anche il milanese Saudati, milanista di formazione e di credo passato da Lugano, Monza, Lecco e Como, è un atalantino vissuto tre volte. 2001/2002 con Giovanni Vavassori, in coppia con l’altro bomber dalla mira non infallibile Gianni Comandini, 2003-gennaio 2005, 2005-gennaio 2006. Ma segnava praticamente solo in maglia Empoli, fino ad acciuffare la qualificazione alla Coppa Uefa nel 2007 sotto Gigi Cagni. Giunto a Bergamo a ruota della comproprietà perugina, all’azzurro di Toscana venne ceduto ben tre volte con l’ultimo intervallo di Lecce. 63 presenze e 9 reti, scarpe al chiodo trentaduenne a La Spezia.

Montolivo, il Caravaggio della regia

66 presenze e 2 reti in Nazionale, con competizioni importanti dalla Confederations Cup del 2009 a quella del 2013 (bronzo) passando dai Mondiali del 2010 in Sudafrica e dagli Europei del 2012 (argento, col suo estimatore Prandelli) in Polonia-Ucraina. 498 partite da professionista condite da 36 gol, dagli inizi da trequartista appena maggiorenne con l’Atalanta di Andrea Mandorlini e Delio Rossi alla gran parte della carriera spesa da rubapalloni, smistatore e regista basso davanti alla difesa con Fiorentina e Milan. Il terzo festeggiato per ordine anagrafico, Riccardo Montolivo, fa il commentatore fin da quando ha smesso trentaquattrenne. Il caravaggino nativo del capoluogo lombardo, promosso dalla B col ravennate e retrocesso dalla A col riminese, subentrato al primo, conta 79 presenze di cui 6 di Coppa Italia e 7 reti (41 e 4 in cadetterìa, 32 e 3 nella massima serie). In bacheca, il campionato Allievi Nazionali 2002 e la Coppa Italia Primavera 2003. Da pro, la Supercoppa Italiana 2016 al Milan dopo aver giocato in Champions con Cesare Prandelli e Massimiliano Allegri.

Vorlicky, un inno alla sfortuna

Lecc, Milan e Udinese, dal 19 febbraio 2023 (al posto di Ederson, al 75′) dell’esordio ai titoli di coda, finora, di una vicenda appassionante quanto brevissima. Il moravo Vorlicky era ed è un predestinato, ma non riesce proverbialmente a finire un’annata che ne ha già persa un’altra per i problemi continui alle ginocchia. Dal crociato saltato a maggio di 5 anni fa alle soglie delle finali Under 17, categoria in cui segnava quasi un gol ad allacciata di stringhe (16 match e 13 reti), il ragazzo di Boskovice, 1 metro e 90 di simil Ilicic destripede di grande fantasia e con due bocche da fuoco alle estremità inferiori, ha giocato solo 29 partite di cui 26 in un paio di stagioni a livello Under 19 con due Supercoppe Italiane vinte, ma solo una, nel 2021, giocata. Tanti auguri.

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3 mesi fa

C’ero!

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3 mesi fa

Malinovski nel 2021

Piusma
Piusma
3 mesi fa

Che sfortuna sto ragazzo, fortissimo tra le altre cose, io ci credo ancora. Forza Vorlicki

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3 mesi fa

Auguri

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3 mesi fa

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