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Gasperini e la conta degli acciaccati: “Ma la rosa è ampia, Cornelius c’è”

Tutto bene, al netto degli acciacchi. La vigilia di Gian Piero Gasperini è all’intersezione della pretattica, ovvero la formazione scopritela voi scribacchini se ce la fate, con la conta dell’infermeria. Chiamale, se vuoi, contusioni: tra il Crotone affrontato mercoledì e la Fiorentina che aspetta la truppa nel serale della domenica, l’Atalanta è alle prese col rebus dell’undici da mettere sull’erba.

Un impegno probante, il giro di boa del settebello di match tra serie A ed Europa League.
“Giochiamo sempre per fare il massimo, poi ci sono gli avversari. La Fiorentina è una squadra che ha cambiato molto dopo un bel calciomercato, magari ha bisogno di un po’ di rodaggio. Sono arrivati tanti giocatori giovani: io vedo tanto entusiasmo, una squadra veloce e aggressiva. La nostra rosa è cambiata a metà, ma i viola hanno cambiato allenatore e sostituito parecchi titolari”.

Dopo quattro risultati utili consecutivi, prima della pausa per le nazionali restano i viola, il Lione e la Juve.
“La partita di domani sarà tra squadre che si giocano le posizioni alte della parte sinistra della classifica, subito dopo le primissime. Siamo in una situazione psicofisica buonissima e c’è partecipazione da parte di tutti, anche quelli che non giocano: all’Europa ci teniamo tantissimo, alla luce del risultato e del gioco con l’Everton, poi il primo ottobre è una sfida a sé”.

Il turnover finora ha messo in campo venti uomini, di cui diciassette partiti come titolari.
“E mi dispiace di non aver potuto usare Mancini, giocatore già pronto. Per dare uno spazio a quanti non hanno ancora giocato ho bisogno dei risultati, che rendono le cose più agevoli. L’occasione arriverà”.

Intanto c’è uno schieramento da completare. Con un paio abbondante di possibili buchi.
“Gosens, Gomez e Petagna hanno sofferto qualche contusione. Comunque per Firenze partiamo tutti tranne Schmidt convalescente e Melegoni che per scelta è con la Primavera. Il problema non è mai il carico di lavoro, ma il recupero tra un impegno ravvicinato e l’altro”.

C’è anche la falla a sinistra. Il reparto esterni soffre sempre di un paio di defezioni di troppo.
“Spinazzola sta recuperando e adesso deve cominciare a mettere minuti nelle gambe: gli infortuni non si risolvono al cento per cento e quando si gioca si sente ancora male per un po’. Hateboer sta giocando tanto, Castagne ha saltato solo il Crotone, Gosens è acciaccato. Numericamente siamo a posto, fisicamente non proprio”.

Ha suggerito a Cornelius di coprirsi?
“La sua tonsillite senza tre match in una settimana magari si sarebbe risolta più in fretta, ma di tempo non ce n’è. Però l’innesto dei nuovi, che è potuto avvenire gradualmente perché c’era una base consolidata da cui partire, ci ha consentito di ovviare alle indisponibilità: in questo senso de Roon e Palomino sono molto importanti, l’argentino ha agevolato il recupero di Caldara coprendogli le spalle. Una rosa abbondante vuol dire ampia gamma di scelte e tranquillità”.

Ma chi gioca davanti?
«Papu e Ilicic? Vediamo. Il problema più grosso è Petagna, ma Cornelius rientra”.

E in mezzo?
“Cristante si sta esprimendo su livelli importanti, Freuler lo stesso, de Roon garantisce rotazione e ha riposato”.

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