Il giornalista della testata on line targata Grifone: “Il futuro societario? In pole Gallazzi e Anselmi, il tecnico non si sa”
Meno quattro dal gong, riecco un nuovo incrocio per l’Atalanta con la testa all’Uefa. Stavolta forse più insidioso degli altri. Perché se domenica scorsa per il Torino era l’ultima spiaggia in chiave Europa League, il Genoa senza più obiettivi (41 punti, 1 alla salvezza aritmetica) potrebbe avere ben poca voglia d’incagliarsi nell’arenile dell'”Atleti Azzurri d’Italia”: “Il decimo posto, occupato proprio dai granata che saranno l’ultimo ostacolo stagionale a Marassi, dista appena sei lunghezze. Chiudere nella parte sinistra della classifica sarebbe il miglior premio allo straordinario lavoro di Ballardini“, argomenta Alessandro Legnazzi, firma di PianetaGenoa1893.net, testata web tutta rossoblù.
In panchina c’è un salvatore della patria.
“Ha preso il Genoa alla tredicesima giornata con soli 6 punti, una media di mezzo a partita che avrebbe significato serie B, facendone 35 nelle successive 22. Ha risollevato una squadra che stava prendendo una brutta china”.
Raramente capita ai nerazzurri, big a parte, un avversario con meno gol presi.
“Il Grifone ha la quinta difesa del campionato con 34, uno in meno rispetto a una squadra che punta dritta alla qualificazione continentale. Ballardini per questo passa per difensivista e catenacciaro, da offensivista qual è sempre stato: semplicemente ha fatto di necessità virtù, valorizzando un punto di forza innegabile. Ma a una fase difensiva incredibile fa da contraltare un attacco asfittico: si fa fatica a buttarla dentro, anche se la mole di gioco rimane notevole”.
Eppure i nomi, anche grossi, là davanti non mancano.
“Lapadula ha all’attivo grossi bottini soprattutto in B, categoria cui è più avvezzo lo stesso Galabinov. Pandev è l’elemento d’esperienza, ma anche con l’Atalanta partirà Medeiros. Rossi con le sue vicissitudini è la classica scommessa. Risultato, 29 fatti. Non c’è un bomber alla Milito o alla Pavoletti, per fare due nomi dei due cicli di Gasperini”.
Nel reparto di mezzo, invece, c’è l’imbarazzo della scelta.
“Col Verona, contendente però di ben altra caratura, ha giocato basso Cofie. Bertolacci potrebbe riprendersi il posto, con Rigoni e Hiljemark mezze ali. Dietro Izzo e Spolli rimangono indisponibili: giocheranno Biraschi o El Yamiq, che ha fatto bene con la Roma, Rossettini e l’ex Zukanovic, che ha recuperato dall’affaticamento”.
Che cosa chiede il Genoa al futuro?
“Se il tecnico rimarrà non si sa ancora, con un attacco di peso a disposizione gli obiettivi potrebbero anche cambiare. Le voci su Preziosi a caccia del pacchetto di maggioranza del Bari hanno il sapore della destabilizzazione della trattativa in atto per cedere il Genoa all’imprenditore bolognese Giulio Gallazzi, che metterebbe al vertice il suo concittadino e socio Beniamino Anselmi. L’ex presidente Aldo Spinelli, la cui voce conta tantissimo in città e fra i tifosi, si sta ritagliando un ruolo da arbitro. Per ora non resta che puntare al decimo posto, visto che l’appetito vien mangiando. E continuare a celebrare al meglio il centoventicinquesimo dalla fondazione con un evento alla settimana”.
