Parla il centrocampista classe 1999: “Quando sono stato preso dall’Atalanta ho pianto dalla gioia, è il sogno di qualsiasi bergamasco”
Dopo due stagioni nell’Atalanta di Gasperini, con una sola presenza, il classe 1999 Filippo Melegoni è volato in prestito al Pescara. Per fare esperienza nel calcio dei grandi prima di tornare alla base, pronto per giocare in nerazzurro. Ne ha parlato lo stesso centrocampista ai microfoni di Calciomercato.com, partendo dalla scelta: “Ha inciso il fatto che qui sappiano valorizzare bene i giovani. Poi ci sono ottimi rapporti con l’Atalanta, anche Valzania e Capone sono stati qui. La città mi piace, c’è grande affetto, sono tutti molto disponibili. Si lavora bene, gioca chi se lo merita in allenamento”.
Un inizio di campionato importante: “Siamo partiti forte, puntiamo a più di una semplice salvezza. C’è il giusto equilibrio tra giovani e giocatori esperti. Io voglio dimostrare di poter giocare in questo campionato, ma l’obiettivo è tornare all’Atalanta, la mia squadra, per giocarmi le mie carte anche lì. Qualsiasi ragazzino di Bergamo sogna di giocare nell’Atalanta, ero molto emozionato quando sono stato preso, ho pianto per la gioia. Da quel momento undici anni di settore giovanile fino all’esordio in Serie A”.
Negli anni ha avuto a che fare con giocatori importanti: “Uno che mi ha aiutato tanto è Migliaccio, un grande uomo, mi parlò tantissimo nei giorni prima dell’esordio. Cerco di seguire Cristante, mi piace tantissimo come gioca. Gasperini è un allenatore molto coraggioso, a 17 anni mi ha buttato dentro contro la Sampdoria, ci giocavamo l’Europa League in quel periodo. Con Bastoni c’è un legame forte, abbiamo giocato insieme dieci anni”.