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Passione stadi: lo Stirpe di Frosinone

Torna la rubrica di CalcioAtalanta dedicata alla storia degli stadi che ospitano la formazione nerazzurra nel weekend di campionato

Lo stadio Benito Stirpe (conosciuto anche come stadio Casaleno) ospita le gare interne del Frosinone. Progettato sin dai primi anni settanta ed edificato dalla seconda metà degli anni ’80, è rimasto opera incompiuta per circa trent’anni: la sua ultimazione è avvenuta tra il 2015 e il 2017 su iniziativa del Frosinone Calcio. Capace di 16 227 posti tutti al coperto, è il più capiente impianto scoperto della provincia, il terzo del Lazio dopo Olimpico e Flaminio. È dedicato alla memoria di Benito Stirpe, imprenditore e presidente del Frosinone Calcio negli anni 1960, nonché padre di Maurizio, suo successore alla guida del club ciociaro.

LA STORIA. Nei primi anni ’70 lo stadio comunale iniziò a manifestare limiti e problematiche. Ecco dunque che nel 1974 si pensò alla costruzione di un nuovo impianto in località Casaleno, nella zona sud-occidentale del territorio comunale. I primi progetti concreti per l’edificazione dello stadio furono presentati all’inizio degli anni 1980 ed il primo collaudo fu fatto nel 1984, ma ciò si ebbe seguito fino alla fine del decennio. Una prima spinta alla costruzione dello stadio venne dall’erogazione dei fondi per i Mondiali di Italia ’90, grazie ai quali venne stilato un nuovo progetto per un impianto parzialmente coperto capace di 20.000 spettatori. In vista dei Mondiali, i lavori di edificazione poterono essere avviati, salvo poi fermarsi di lì a poco per problemi d’approvvigionamento finanziario. Nel 2001 l’amministrazione comunale richiese un finanziamento di 1,3 miliardi di lire per rendere utilizzabile il campo.

PROGETTO OLANDESE. Nel 2003, non potendo far fronte per conto proprio alle spese per la costruzione dello stadio, il Comune propose di procedere mediante un project financing: nel 2007 la Regione Lazio promise di concedere un contributo pari a 10 milioni di euro, dei quali 3 600 000, anticipati sulla parola dal comune di Frosinone, furono destinati al rifacimento e all’omologazione dello stadio Matusa. In attesa del saldo dei restanti 6,5 milioni, furono interpellati gli architetti olandesi Moshè Zwarts e Rob Torsing, che realizzarono un concept innovativo da 15000 posti, prevedendo di avviare i lavori entro il 2008. La soluzione proposta dagli olandesi permetteva di preservare la tribuna esistente, di rialzare il terreno di gioco di 2 metri e di avvicinarlo alla tribuna di 5 metri attraverso l’eliminazione delle prime file di posti a sedere. Sotto la tribuna opposta sarebbero poi stati aperti spazi commerciali e una palestra, coprendo un’area complessiva di 10000 metri quadrati. Il costo totale previsto superava i 10 milioni di euro.

GLI ANNI DEL DEGRADO. Nell’ottobre 2007, mentre il Frosinone Calcio s’era ormai stabilizzato in Serie B, al fine di sollecitare lo sblocco della situazione di stallo riguardante la costruzione del nuovo impianto, alcuni tifosi gialloblù provocatoriamente pubblicarono sul sito di e-commerce eBay un annuncio di vendita dello stadio Matusa, il quale prima di essere oscurato passò in poche ore dall’offerta base di un euro a oltre 8 milioni di euro. Nell’aprile 2008, constatata la mancata corresponsione dei 10 milioni di euro promessi dalla Regione Lazio, fu annunciato un rilancio del già citato project financing per un valore di 60 milioni di euro. Anche questa decisione rimase tuttavia morta: la situazione non si sbloccò nemmeno negli anni successivi. Nel febbraio 2012 l’accumulo di neve causato da una precipitazione particolarmente intensa causo il crollo parziale della copertura della tribuna, la quale venne poi integralmente smantellata un anno dopo. Nel novembre 2014 furono rinviate a giudizio tre persone per il suddetto crollo. Nel febbraio 2015 la “questione Casaleno” divenne di dominio pubblico in Italia a seguito di un servizio trasmesso da Striscia la notizia, nel quale l’inviato intervistò il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Nel mentre lo stadio, pur nella sua incompiutezza, aveva trovato una destinazione d’uso come campo di allenamento del Frosinone Calcio.

DAL CASALENO AL BENITO STIRPE. Nel maggio 2015 la prima promozione del Frosinone in Serie A riportò la “questione Casaleno” all’attenzione generale: venne infatti conclamata impossibilità di ampliare il centralissimo stadio Matusa fino a raggiungere il minimo di capienza imposto dalla massima serie (circa 16 000 posti). Tale circostanza avrebbe costretto la squadra a un cambio forzato di campo in caso di mantenimento della categoria anche per la stagione 2016-2017. Tra il 2015 e il 2016, per interessamento del municipio e del Frosinone Calcio, i lavori di costruzione dello stadio furono quindi avviati. Nel 2015 il comune diede il via ai lavori. Come passo successivo, il 9 dicembre 2015 il consiglio comunale pubblicò un bando di gara per la ristrutturazione, il completamento e la concessione dello stadio, con scadenza fissata al 23 febbraio successivo. Il 14 giugno 2016 il raggruppamento temporaneo di imprese facente capo a Maurizio Stirpe, presidente del squadra di calcio, si è aggiudicato l’appalto in quanto unico offerente. La gestione esclusiva della struttura è stata data in concessione alla società calcistica per 45 anni a partire dal 2016. L’importo della concessione ammontava a € 11.208.597,40, ai quali vanno aggiunti i 9 milioni in totale a carico delle casse comunali, per un costo complessivo di circa 20 milioni di euro. Il presidente Stirpe, a fronte degli investimenti sul nuovo stadio e grazie anche allo sfruttamento della struttura per attività extracalcistiche, ha stimato un aumento dei ricavi annui del Frosinone Calcio pari al 20% rispetto ai bilanci riferiti agli anni di permanenza al “Matusa”. Il progetto esecutivo dell’impianto è stato depositato presso gli uffici tecnici comunali il 28 settembre 2016, dando così inizio al lotto di lavori appaltato agli agenti privati. L’8 novembre 2016 il presidente del Frosinone Calcio Maurizio Stirpe ha presentato alla stampa il rendering del progetto definitivo del “nuovo Casaleno”: uno stadio interamente coperto capace di 16.125 posti a sedere. Il 31 gennaio 2017 lo stadio Casaleno è stato formalmente intitolato alla memoria del cav. Benito Stirpe. L’agibilità definitiva dello stadio è stata data il 16 marzo 2018, con la capienza totale che è passata da 16.125 a 16.227 posti.

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