I piani tattici di Tudor sono stati messi totalmente alla rinfusa
Napoli è vicina: tra ventiquattro ore staremo godendo gli ultimi secondi della partita di Fuorigrotta, che i tifosi atalantini sperano possa essere l’ennesimo trionfo. Non sarà facile, complice anche il momento non troppo roseo dei ragazzi di Ancelotti, ma l’Atalanta ammirata nel corso di questi primi otto turni di campionato pare avere veramente pochi limiti.
Negli occhi resta il fresco ricordo del 7-1 rifilato domenica all’Udinese, presentatasi a Bergamo nelle vesti di miglior difesa del campionato. I tanti elogi effettuati in giro per l’Italia verso i bianconeri di certo non hanno portato bene a Lasagna e compagni, che pure avevano saputo passare in vantaggio grazie ad un’incertezza di Simon Kjaer.
La reazione della Dea, ormai esperta in fatto di rimonte, è però stata eccezionale: tridente che ha iniziato a ballare la rumba e piani tattici dei friulani messi letteralmente a ferro e fuoco. L’inferiorità numerica giustifica il punteggio largo solo in parte: le impressione provenienti dal campo hanno mostrato una superiorità a tratti imbarazzante.
Del gap presente sul terreno di gioco ha approfittato il baby Traore, ultima pepita del sempre eccezionale vivaio di Zingonia subentrata da soli 5 minuti. Il ragazzo ha sempre mostrato grandi qualità sin da giovanissimo, mostrando linearità con il passare degli anni nel proprio percorso di crescita, anche una volta passato in prima squadra nel corso del pre-campionato. Vedremo se sarà parte della squadra del domani, ma le premesse sembrerebbero esserci tutte…