Il nazionale albanese, nato cittadino svizzero, festeggia contro il Valencia il compleanno numero 27. Titolare o quasi da due anni, la gavetta ormai è un ricordo lontano per Djimsiti

Quota 60 in maglia Atalanta, a pelo d’erba, e 27 per l’anagrafe. Se il primo obiettivo dipende da chi ha l’onere di mandarlo in battaglia, il secondo è comunque inevitabile. E Berat Djimsiti ha una voglia matta di festeggiare in campo il suo compleanno. Da titolare pressoché fisso per la seconda annata consecutiva. Da totem di Gian Piero Gasperini, uno con abbastanza faccia tosta da aggregarlo al pacchetto arretrato a ritiro iniziato nell’estate del 2018 e tanto abile da trasformarlo in una colonna semovente: non perno come all’inizio, bensì centrale di sinistra, con licenza di avanzare e nel caso uccidere.

DJIMSITI, COMPLEANNO IN DIFESA. E dire che quando era arrivato praticamente insieme a Remo Freuler, l’altro svizzero della sessione invernale 2016 targata Edy Reja, il nazionale albanese (genitori della Macedonia) Djimsiti pareva il regalo debole nel pacco dopo la rescissione consensuale con lo Zurigo, squadra della città di nascita con cui aveva assommato 135 presenze e 6 reti dopo aver militato nella formazione riserve. Da quel 18 gennaio di 4 anni fa, dunque, passi da gigante. Merito anche dell’esperienza formativa del biennio in prestito ad Avellino e Benevento, leggi serie cadetta e A “bassa” con retrocessione incorporata. E adesso si gioca l’accesso ai quarti di Champions col Valencia.

DJIMSITI, IL KILLER SALTUARIO. 11 novembre 2018, il tris di testa nel 4-1 all’Inter; 7 dicembre 2019, la zampata da attaccante puro sull’asse José Palomino-Rafael Toloi, leggi lancetto e sponda di piede per la stoccata sottomisura tenendola a fil di prato. Aggiungiamoci l’assist recentissimo per il la ai 3 punti da rimonta con la Roma, il pari in estirada del tucumano, ed ecco il ritrato del Djimsiti-killer, capace anche di ferire nell’area avversaria. Gianluca Mancini e Andrea Masiello si sono sfilati nel giro di mezza stagione. Rivali interni in teoria non ce ne sono più, anche se il rientro a gennaio di Mattia Caldara sta comunque ridisegnando gli equilibri. Ma in campionato il leader del minutaggio fra i giocatori di movimento resta lui, con 1972. Buon compleanno, Berat.