Il passaggio ai quarti di finale nell’ottavo di ritorno a Valencia inietterebbe altri milioni nel Prize Money atalantino, già oltre i 25: 10,5 netti
Valencia, una vittoria da 10,5 milioni sull’unghia. Anche se il dorso di Bergamo del Corriere della Sera per l’iniezione di contante nel Prize Money di Champions League dell’Atalanta calcola ovviamente la quota spettante ai nerazzurri per l’eventuale qualificazione ai quarti di finale. Anche perché non c’è più il guadagno a punti conquistati, 900 mila per il pari e 2,7 milioni per il bottino pieno. Vittoria, dunque, nel doppio confronto, dopo il 4-1 dell’andata. E i soldoni fin qui sono stati già tantissimi.
IL VALENCIA VALE MILIONI. Tra il market pool (ripartizione dei diritti tv per nazione), ranking storico, partecipazione alla fase a gironi e risultati sono stati raccolti fin qui più di 25 milioni. 15,25 solo per la partecipazione ai gironi, 3,6 per i punti conquistati nel C e 9,5 per l’approdo agli ottavi proprio col Valencia.
MILIONI E BRAND. Il marchio Atalanta in sé ci guadagna se possibile molto di più. Gli investimenti, se confortati dai risultati, soprattutto in campo europeo, ne fanno aumentare fatalmente il valore. Si raggiungono più persone, si varcano i confini: un toccasana anche per gli sponsor.
IN NOME DELLA ROSA. Tutto concorre a far levitare anche il valore complessivo della rosa dei giocatori, a quota 331,50 circa, settimo record del calcio nazionale. Le plusvalenze generate in serie dall’inizio dell’epoca del nuovo corso di Gian Piero Gasperini sono la testimonianza che qualificarsi alle coppe e disputarle fa diventare la società più ricca. I cartellini valgono di più se si passa: allo start stagionale non si superavano i 252 milioni, dopo il secondo posto nel girone C erano già 285.
Un paio di acquisti in difesa giusti e l’anno prossimo si può volare….
Forza Dea
Boia chi molla
Forza forza dea forza dea forza dea forza
Se ci fanno giocare