La partita si è disputata solamente due giorni prima dell’individuazione dei primi due casi italiani, ancora non c’erano allarmismi
Avevano scatenato qualche polemica nei giorni scorsi le parole di Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Sanità, che aveva definito “esplosiva per la diffusione del virus” la gara giocata a San Siro tra Atalanta e Valencia lo scorso 19 febbraio. Ma, interpellato da Bergamo Tv, il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, è ritornato sulla questione per fare chiarezza.
SOLO TEORIA. “Partiamo da una considerazione: che gli assembramenti di massa favoriscano la diffusione del virus è ovviamente scontato, si impara sui testi di medicina. Quindi teoricamente può darsi che quella partita abbia contribuito alla diffusione del virus. Detto questo, ricordo però che la partita è stata giocata il 19 febbraio, due giorni prima dell’identificazione dei primi due casi italiani”, riporta L’Eco di Bergamo.
NESSUN ALLARME. “E il 18 febbraio, quindi un giorno prima della partita, l’Oms invitava a non creare allarmismi eccessivi rispetto a una situazione che in quel momento non aveva ancora la configurazione che si è poi manifestata la settimana successiva. Si tratta quindi di valutazioni postume. E in ogni modo gli studi prima si pubblicano e poi si diffondono mediaticamente, questa è una regola della scienza”.